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«La Regione non decide e qui si rischia il disastro»

«La Regione deve intervenire e programmare». È questa la posizione comune delle opposizioni di fronte ai problemi per smaltimento dei rifiuti e a nuove ipotesi di creare termovalorizzatori. Dice Orietta Salemi, consigliere regionale e vicepresidente del gruppo del Pd a Venezia: «Verona rischia di finire come Napoli e Roma, con quintali di rifiuti abbandonati in strada. E questo per l’ingiustificabile irresponsabilità della Regione che decide di non decidere». «La Giunta Zaia», prosegue, «sul tema rifiuti tace da troppo tempo e, anche in questo caso, mostra l’assoluta assenza di programmazione strategica. L’atteggiamento attendista, per non scontentare nessuno, ci renderà come Napoli o Roma a meno di una rapida inversione di rotta, che appare improbabile in tempi così stretti. Torretta non può andare oltre, ha fatto anche troppo. Il solo modo di risolvere il problema legato alla discarica di Torretta è dare il via libera al piano di rimodulazione, che permetterebbe di utilizzare altri 500mila metri cubi. Ma non basta». L’esperienza di Ca’ del Bue insegna. Il progetto per un nuovo inceneritore, come già successo per quello nelle basse di San Michele, dovrebbe superare il fuoco di proteste e polemiche. Le prime sono già in arrivo, per voce di Michele Bertucco, capogruppo di Verona e Sinistra in Comune a Palazzo Barbieri, e del senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo. Bertucco attacca: «Non si capisce come Tacchella possa prendersi la briga di ipotizzare un inceneritore a Verona con dichiarazioni assolutamente fuori luogo. È la Regione che decide e per il futuro non prevede né l’apertura di altre discariche né l’attivazione di nuovi termovalorizzatori». Da Roma, sulla questione, si fa sentire anche D’Arienzo: «Da anni suoniamo l’allarme sul fatto che, prima o poi, Torretta sarebbe andata a riempimento. E adesso dovremmo decidere in emergenza, con il rischio di commettere errori? Potenziamo la raccolta differenziata intanto».

L.CO.

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