Marta Scomazzon, la fidanzata bassanese di Luca Russo ucciso nell’attentato di Barcellona, ha trascorso una notte tranquilla nell’ospedale della città catalana in cui è stata ricoverata per la frattura di un braccio e di un piede. A vegliare sulla giovane vicentina la mamma e la zia che l’hanno raggiunta ieri pomeriggio.
In queste ore Marta sta affrontando la prova più dura: i familiari, come riferisce all’Ansa la zia Lucia, devono spiegarle che il suo fidanzato non ce l’ha fatta. La giovane chiede continuamente di lui, ricordando solo di essere stata scaraventata a terra all’arrivo del furgone impazzito e di aver visto Luca letteralmente spazzato via.
Il sindaco di Bassano, Riccardo Poletto, ha riferito che al momento non è stata ancora decisa la data del rientro di Marta e della salma di Luca. Di conseguenza l’annunciata fiaccolata per i due giovani annunciata in città dovrà essere posticipata sino all’arrivo di notizie sicure sul giorno stabilito per il ritorno della coppia di giovani vicentini.
«Tutto il Bassanese, il Vicentino e il Veneto sono sconvolti per la drammatica scomparsa del giovane bassanese Luca Russo nell’attentato di Barcellona: per la nostra comunità si tratta di un dramma immenso e ci stringiamo tutti attorno al dolore della famiglia Russo e della fidanzata Marta». Lo dice la parlamentare europea della Lega Nord, Mara Bizzotto, originaria di Bassano, la stessa cittadina veneta di Luca e Marta.
«Oggi ancora più di prima, dopo che siamo stati toccati da questa grande tragedia, abbiamo il dovere di reagire e di sconfiggere la barbarie del terrorismo islamico con qualunque mezzo», sottolinea. «Perchè, come ci dimostra la tragica morte di Luca, siamo tutti sotto attacco e siamo tutti potenziali vittime di uno nemico infame che si chiama fondamentalismo islamico».
Un nemico, per l’esponente del Carroccio, «che ci ha dichiarato guerra dentro casa nostra e dentro le nostre città, perchè qualcuno, in Italia e in Europa, lo ha colpevolmente fatto entrare. Per questo bisogna agire subito all’insegna della tolleranza zero, prima che queste belve islamiste possano seminare morti ed orrore anche in Italia: stop all’immigrazione islamica di massa, no all’apertura di nuove moschee, controlli serrati e a tappeto nei centri di culto islamici, espulsione immediata per i predicatori d’odio e per tutti i sospettati fiancheggiatori dell’estremismo islamico».