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IL COMITATO VEROCENTRO

La proposta:
«Divieti Ztl estesi
a moto e scooter»

Motociclette e scooter in transito e in sosta in via Stella, in centro storico FOTO MARCHIORI
Motociclette e scooter in transito e in sosta in via Stella, in centro storico FOTO MARCHIORI
Motociclette e scooter in transito e in sosta in via Stella, in centro storico FOTO MARCHIORI
Motociclette e scooter in transito e in sosta in via Stella, in centro storico FOTO MARCHIORI

Chiudere il centro storico a moto, motorini e scooter? Probabilmente chi è abituato a muoversi rapido nel traffico in sella ai veicoli a due ruote potrebbe storcere il naso e avere qualcosa da ridire.

Ma per l'associazione VeroCentro, formata dai residenti della città antica, si tratta dell'unico modo per meglio difendere il cuore di Verona da inquinamento acustico e ambientale, oltre che da parcheggi selvaggi che prendono ormai di mira persino i marciapiedi.

«Quando si è ipotizzato di eliminare la fascia serale di ingresso alla Ztl, sembrava che dovesse crearsi il finimondo, ma il provvedimento, entrato in vigore ormai un anno fa (è dal 16 novembre 2015 che dalle 20 alle 22 non si entra in centro sulle quattro ruote se non provvisti di un permesso contingentato nei numeri, ndr), è risultato del tutto positivo», fa notare il presidente di VeroCentro, Michele Abrescia. «Si paventava la fine delle attività commerciali, la morte del centro storico, l’allontanamento dei turisti e l’assedio ai varchi della Zona a traffico limitato. E invece, anche grazie alla chiusura alle auto e all'apertura alle persone, Verona supera ogni record di afflusso turistico, le attività commerciali aumentano valore e giro di clientela. Oltretutto non si registra nessuna criticità ai varchi, tanto che le richieste di accesso sono mediamente di 3 o 4 a finestra al giorno rispetto alle 150 disponibili, a prova che nel 95 per cento dei casi il traffico serale era soltanto di attraversamento».

Per questo l'associazione chiede ora all'amministrazione di fare un ulteriore passo per la tutela della Verona antica, e di chiudere i varchi della Zona a traffico limitato anche ai ciclomotori non autorizzati, oltre che alle auto, come già avviene in altre città italiane ed europee.

«Il problema si è fatto impellente soprattutto durante l'estate quando alcune strade e piazze di Verona, compresi i marciapiedi, si sono trasformati in veri e propri parcheggi per motorini e scooter e il rombo dei motori non ha dato pace né ai residenti né ai turisti che soggiornavano in centro», evidenzia Abrescia, che reclama in generale più controlli anche per frenare il fenomeno dei veicoli in contromano. «Il codice nazionale disciplina in modo uniforme i veicoli a motore, che siano a 4 o a 2 ruote e un motorino vecchio inquina più di dieci auto con la marmitta catalitica».

Conclude il presidente dell'associazione: «Non bisogna abbassare la guardia. In una città bella come Verona è senza dubbio più piacevole camminare in centro senza i fumi dei tubi si scappamento, che in strade invase da veicoli che sfrecciano e parcheggiano selvaggiamente. Dopo anni d’immobilismo, qualcosa ha iniziato a muoversi e VeroCentro si impegna a contattare amministratori e i dirigenti degli uffici preposti (quelli del Comune e dell'Arpav, l'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto) per ottenere risposte chiare e vincolanti, sempre in un clima di confronto e di collaborazione».

Chiara Bazzanella

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