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Offensiva del terrore

La pista italiana
finisce nel nulla
Paura in Finlandia

Il luogo dell'attacco a Turku
Il luogo dell'attacco a Turku
Il luogo dell'attacco a Turku
Il luogo dell'attacco a Turku

C’è un collegamento con l’Italia nell’inchiesta sulla strage di Barcellona, ma «accidentale»: gli investigatori, dopo una serie di controlli e riscontri effettuati a tempo di record, non lo considerano rilevante. Driss Oukabir, fratello di Moussa, il marocchino considerato il conducente del furgone usato sulla Rambla, nell’estate 2014 è stato ospitato nel Viterbese da una italiana che aveva conosciuto in Spagna. La donna è stata rintracciata e sentita già ieri sera dalla Polizia e ha confermato che si è trattato solo di una vacanza di alcuni giorni, con il viaggio del giovane, che allora aveva 25 anni, pagato da lei. L’episodio non avrebbe alcun nesso con l’attentato di ieri in Catalogna o con fatti precedenti di terrorismo.

Secondo quanto emerso finora nell’inchiesta spagnola, con un documento intestato a Driss Oukabir, di 28 anni, è stato noleggiato il mezzo utilizzato per uccidere 13 persone a Barcellona. Il marocchino si è presentato ieri al commissariato di Ripoll, vicino Girona, in Catalogna, dopo che era stata diffusa la sua foto, per smentire qualsiasi coinvolgimento negli attentati e dichiarare che i suoi documenti erano stati rubati. È stato comunque arrestato e il suo ruolo nella vicenda è ancora sotto esame. Non appena il suo nome è arrivato alle forze di polizia italiane, subito sono partiti gli accertamenti, anche con controlli incrociati nelle varie banche dati. In poche ore è stato scoperto che nell’agosto 2014 Driss aveva fatto un viaggio in aereo fino a Roma Fiumicino con un biglietto comprato da un’italiana. «Abbiamo verificato l’informazione arrivata all’Antiterrorismo italiano dalle autorità spagnole - dice la dirigente della Digos di Viterbo, Monia Morelli -, su questo viaggio nell’agosto 2014 con un biglietto comprato da una 40enne residente nel Viterbese. L’abbiamo trovata e sentita ieri, ha confermato tutto. Si sono conosciuti in un locale sul lungomare di Barcellona ad agosto 2014 durante una vacanza della signora, è nata una simpatia, hanno passato insieme alcuni giorni e deciso di rivedersi in Italia. A fine agosto - prosegue la dirigente Digos di Viterbo - lui l’ha raggiunta in Italia con un volo Ryanair pagato dalla donna. È rimasto nel Viterbese una decina di giorni, poi è tornato in Spagna». Si è trattato di un’avventura estiva, «del tutto avulsa da qualsiasi contesto religioso o integralista», dice Morelli. «Abbiamo verificato tutto e non ci sono legami con la strage», dice Morelli.

 

Intanto ieri è stata una giornata di paura in Finlandia dove a Turku, cittadina del sud-est del paese da 170mila abitanti, un uomo armato di un grande coltello ha assaltato la folla nella zona centrale di Puutori e piazza del Mercato. «Colpiva alla cieca», ha raccontato un testimone ai media locali. La polizia è intervenuta e gli ha sparato a una coscia, bloccando la folle scia di sangue. Sul selciato però sono rimaste diverse persone e il bilancio finale parla di due morti e otto feriti. L’uomo è stato arrestato dalle forze dell’ordine ma le sue generalità non sono note. «All’apparenza sembra straniero - ha detto la ministra dell’Interno Paula Risikko - ma sono in corso verifiche sui registri». In principio i primi resoconti parlavano di tre assalitori, con uno di loro che avrebbe urlato ’Allah Akhbar!’. E dunque il panico. Quindi l’attacco a Puutori, dove stando ad altri testimoni sarebbe stata attaccata una giovane donna che spingeva una carrozzina. Alcuni passanti sono intervenuti e hanno cercato di bloccare l’assalitore. Infine l’intervento armato della polizia. Le forze dell’ordine hanno quindi diramato un’allerta invitando i cittadini «a lasciare o evitare il centro della città» poichè era in corso la ricerca di possibili complici o altri assalitori, temendo che potesse ripetersi lo schema di Barcellona: un primo attacco seguito da altre azioni. La biblioteca centrale è stata evacuata così come il centro commerciale Hansakortteli. Intanto le strade del centro si sono svuotate con la gente che si riparava nei negozi e nei bar, subito sbarrati.  Nel corso della conferenza stampa serale la polizia ha confermato il «cessato pericolo» spiegando che l’autore della strage era in realtà «uno solo», non è certo che abbia gridato in arabo e non è nemmeno sicuro che si tratti di terrorismo. «In questa fase delle indagini - ha dichiarato il portavoce della polizia - non possiamo nè confermarlo nè smentirlo».

L’Isis, ad ogni modo, ha festeggiato online l’attacco. Lo ha segnalato la direttrice del Site Rita Katz, postando immagini dell’attacco in Finlandia che mostravano la scritta «Dalla Spagna alla Finlandia: onore alla Jihad». Tutto, ovviamente, senza che vi fossero «conferme» sulla matrice.

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