Da Milano, dai vertici della Lega Matteo Salvini in testa, Paolo Tosato confermato candidato sindaco di Verona. E grande orgoglio per Luca Zaia, presidente della Regione, indicato da Berlusconi come leader del centrodestra se lui non potrà tornare in campo. S’infiamma il centrodestra veronese verso le elezioni amministrative, che dovrebbero tenersi domenica 11 giugno - eventuale ballottaggio domenica 25 - anche se manca l’ufficialità.
Nel pieno di trattative per un candidato sindaco il più possibile condiviso dalla coalizione fra Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Battiti, L’Officina, Verona Domani e altri movimenti, dal Consiglio federale leghista arriva una conferma per Tosato. Cioè il senatore e segretario cittadino, già candidatosi alla carica di primo cittadino. Per la coalizione girano anche i nomi dell’imprenditore Massimo Ferro, civico, su cui si cerca un consenso più largo. Del deputato di Forza Italia Alberto Giorgetti, del senatore Stefano Bertacco, di Battiti, sostenuto anche fra Fratelli d’Italia e da Verona Domani. Ma il «placet» di Salvini su Tosato è una forte spinta sul suo nome. Su cui d’ora in poi il partito farà più fatica recedere.
«Il nostro segretario federale Matteo Salvini ci ha detto: avanti con Paolo Tosato, cercando attorno a lui, fra gli alleati e la città, il più ampio consenso possibile», dice Lorenzo Fontana, eurodeputato veronese, vicesegretario federale della Lega. Fontana lo dice dopo un incontro suo e di Giannantonio Da Re, segretario nazionale della Liga Veneta, con Salvini. A margine del Consiglio federale in cui fra l’altro si è parlato di elezioni amministrative.
Considerando che il voto dovrebbe essere l’11 giugno, c’ tempo. Nel centrodestra in particolare, che con la Lega ha amministrato otto anni, con il sindaco Flavio Tosi, fino al 2015 quando Tosi è uscito dalla Lega. E ora sarà in pista, se non avrà il terzo mandato, con Patrizia Bisinella, senatrice del Fare! e sua compagna. Tosato, fra l’altro, è stato dal 2007 al 2010 assessore con Tosi.
Ma dalla sede milanese del Carroccio arriva anche un forte apprezzamento al leghista Zaia, presidente della Regione. Sostenuto in chiave anti-Salvini da Berlusconi, che ebbe Zaia suo ministro, alle politiche agricole, quand’era presidente del Consiglio. Il nome di Zaia sostenuto da Berlusconi era già uscito, ma ieri una nota di agenzia diceva che «se Berlusconi non potrà tornare in campo, il centrodestra dovrà trovare qualcuno al suo interno. Il governatore del Veneto Luca Zaia si sta comportando molto bene. Dico Zaia o qualcun altro in grado di emergere e convincere tutti». Lo ha dichiarato Berlusconi a Notizie Oggi, in onda su Canale Italia. Con diplomazia Fontana, collega eurodeputato e braccio destro di Salvini, risponde: «Zaia è un ottimo presidente della Regione. È curioso però che Forza Italia non abbia nessuno al posto di Berlusconi e guardi in casa d’altro. Questo però ci riempie d’orgoglio. In effetti la Lega ha un’ottima classe dirigente ed è forza di governo». Anche Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità, conferma: «Siamo una bella squadra, con tanti amministratori di qualità, come Zaia e Salvini, che ha portato la Lega dal 3 al 13 per cento». E Zaia, che ieri era pure a Milano, attende la data del referendum sull’autonomia del Veneto. «Ne parlerò presto con Gentiloni», ha detto il presidente della Lombardia, Roberto Maroni. A Verona, intanto, il centrodestra sfida cerca la quadra.