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La fermata dei bus low cost
tra bivacchi e sporcizia

I resti dei bivacchi nelle aiuole dietro il Tempio Votivo FOTO MARCHIORI
I resti dei bivacchi nelle aiuole dietro il Tempio Votivo FOTO MARCHIORI
I resti dei bivacchi nelle aiuole dietro il Tempio Votivo FOTO MARCHIORI
I resti dei bivacchi nelle aiuole dietro il Tempio Votivo FOTO MARCHIORI

Il quartiere attorno alla stazione di Porta Nuova è afflitto da molti problemi. Prostituzione, spaccio, sporcizia. Non bastassero, si è affermato un altro «fenomeno» che sta mettendo a dura prova la pazienza già incrinata dei residenti.

Grande aiuola alberata tra via Palladio e via Cardinale, alle spalle del Tempio Votivo: da lì partono gli autobus di compagnie private verso mete internazionali, il più delle volte in direzione dei Paesi dell’Est Europa. Le tante persone che aspettano l’arrivo dei mezzi, spesso a lungo, lasciano poi a terra di tutto: le confezioni dei cibi e delle bevande consumati nel frattempo, rifiuti vari, e anche i cartoni e le coperte con cui si erano costruiti giacigli di fortuna. Sì, perché l’attesa della corriera, per molti di loro, comincia già nella notte.

Per spezzare una lancia a favore di questi viaggiatori – molti sono immigrati dell’Est che sfruttano i pullman low cost per andare in visita alle famiglie una o due volte all’anno – bisogna precisare che quelle «fermate» sono totalmente prive di qualsiasi comodità. Né il Comune né le Ferrovie, infatti, si sono preoccupati di attrezzare la grande aiuola con cestini, panchine, tantomeno pensiline. I punti in cui aspettare gli autobus sono segnalati da semplici cartelli, spesso scoloriti dalle intemperie, attaccati su alcuni pali.

«Il giardino si è trasformato in un accampamento permanente», denunciano gli abitanti, soprattutto quelli delle ex Case dei ferrovieri. «Le persone dormono pure sotto le nostre finestre, buttando sui marciapiedi cartoni e materassi, che poi lasciano lì. Anche i bisogni fanno in strada. Dalla prima mattina fino a tarda notte, gli autobus in sosta ci assordano e ci soffocano con i loro motori accesi. Gli autisti ci dicono che non possono spegnerli: d’estate per far funzionare l’aria condizionata, d’inverno per il riscaldamento».

«L’Amia passa. La pulizia ordinaria, però, non è sufficiente», continuano i residenti. «Abbiamo telefonato ai vigili, alla polizia, al sindaco. Ma il problema è ancora irrisolto».

Della faccenda si è interessato il deputato del Pd Vincenzo D’Arienzo.L.CO.

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