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La centrale si rinnova,
risparmi e meno smog

La centrale di cogerenerazione Centro città, in via AscariIl presidente di Agsm Fabio Venturi (a sinistra) in visita alla centrale di Basso Acquar FOTO MARCHIORI
La centrale di cogerenerazione Centro città, in via AscariIl presidente di Agsm Fabio Venturi (a sinistra) in visita alla centrale di Basso Acquar FOTO MARCHIORI
La centrale di cogerenerazione Centro città, in via AscariIl presidente di Agsm Fabio Venturi (a sinistra) in visita alla centrale di Basso Acquar FOTO MARCHIORI
La centrale di cogerenerazione Centro città, in via AscariIl presidente di Agsm Fabio Venturi (a sinistra) in visita alla centrale di Basso Acquar FOTO MARCHIORI

Mille tonnellate di anidride carbonica in meno emesse in atmosfera e un risparmio di gas metano di oltre mezzo milione di metri cubi all’anno. Sono alcuni dei benefici portati dalle cinque nuove pompe di calore, installate nelle scorse settimane alla centrale di cogenerazione Agsm di Centro città, in via Ascari, dietro Basso Acquar.

Le nuove pompe garantiranno due megawatt in più di potenza termica all'impianto, che sarà così in grado di produrre un totale di quattro milioni di chilowattora termici all’anno, recuperando calore dai circuiti di raffreddamento a bassa temperatura dei cinque motori Rolls Royce della centrale che, prima di questo intervento, veniva disperso in atmosfera.

«Le nuove pompe di calore installate nella centrale rappresentano un passo in avanti nella strada dell’innovazione», spiega Fabio Venturi, presidente del Gruppo Agsm. «Siamo tra le prime società in Italia ad applicare questa tecnologia in una centrale di cogenerazione e di questo dobbiamo andare molto fieri», prosegue. «Il nuovo impianto di Centro città è costato 600mila euro e verrà ripagato in meno di cinque anni attraverso i risparmi sui consumi di gas metano. La vita utile prevista delle macchine è di 21 anni», conclude Venturi, annunciando altre novità. «Analoghi impianti saranno realizzati quest’anno in altre due nostre centrali, quella di Banchette e di Golosine».

L'impianto di via Ascari, costruito nel 1988, dispone di una potenza elettrica di 11,2 megawatt e di una potenza termica complessiva di 36,5 megawatt e va ad alimentare i palazzi e gli uffici del centro storico. In altri termini, la centrale è in grado di produrre energia per 13mila famiglie e calore tramite il teleriscaldamento, sufficiente al fabbisogno di 9mila famiglie.

Ma come funziona questa tecnologia? Negli impianti di cogenerazione si generano, come dice il nome stesso, contemporaneamente due prodotti: energia elettrica e calore. Gran parte del calore prodotto dai motori viene recuperato e immesso nella rete di teleriscaldamento. Teleriscaldare significa infatti utilizzare il calore recuperato dai circuiti di raffreddamento dei motori delle centrali elettriche, facendolo arrivare agli impianti di riscaldamento degli edifici tramite tubazioni termicamente isolate. In questo modo, si eliminano le caldaie dagli edifici, assicurando un impatto ambientale minore.

«Agsm opera in questo settore dal 1975 e dispone di cinque centrali di proprietà in vari quartieri della città e ciò colloca Verona al quinto posto nazionale nella classifica delle città più teleriscaldate», conclude Venturi. «Il nostro servizio di teleriscaldamento, infatti, in 80 chilometri di rete serve più di 1.400 edifici allacciati».M.TR.

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