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Sempre accompagnato dalla moglie

L'uomo che ha violentato la baby sitter è lo stesso minacciato con una katana a Trieste

Sempre accompagnato dalla moglie
Il campo a Poiano, dove la ragazza è stata portata con l'inganno e poi violentata da un trentenne arrestato con la moglie dalla polizia DIENNE
Il campo a Poiano, dove la ragazza è stata portata con l'inganno e poi violentata da un trentenne arrestato con la moglie dalla polizia DIENNE
Il campo a Poiano, dove la ragazza è stata portata con l'inganno e poi violentata da un trentenne arrestato con la moglie dalla polizia DIENNE
Il campo a Poiano, dove la ragazza è stata portata con l'inganno e poi violentata da un trentenne arrestato con la moglie dalla polizia DIENNE

«Tra moglie e marito non mettere il dito», recita un proverbio popolare, ma qui ci sarebbe bisogno di scomodare un analista, uno psichiatra, qualcuno in grado di spiegare che cosa spinga una moglie ad accompagnare un uomo, il proprio uomo, ad un tradimento. E non è la prima volta.

Già perchè, a metà dicembre, Mirko Altimari, l'uomo che in combutta con la moglie ha adescato e violentato una ventenne, si era già fatto accompagnare ad un appuntamento con finalità sessuali. E anche in quel caso non gli era andata particolarmente bene, perchè aveva finito con l’essere denunciato.

In quel caso, la piazza era quella triestina. E l’uomo aveva contattato una escort che riceveva in casa e si era fatto portare da lei in auto, sempre dalla moglie.

Tra le curiosità che circondano quest’uomo c’è anche il fatto che lui, la patente, non l’ha conseguita mai. Intendiamoci, questo non gli ha impedito di guidare. Soltanto che una delle tante volte, l’ennesima, in cui non gli è andata bene, era incappato in un controllo di polizia. E la legge dice che se guida un veicolo senza possedere il titolo per farlo, la tua auto venga sequestrata, se non addirittura confiscata. Quindi Altimari è stato appiedato.

Quel giorno di metà dicembre, la moglie, con figlioletto al seguito lo porta all’appuntamento e l’aspetta in auto. Ma una volta nell’appartamento, spunta il sedicente fidanzato della escort, impugna una katana e chiede all’uomo di pagare tutto il pattuito e di andarsene. Ma il veronese ha con sè un coltello. E lo punta. Va a finire che paga metà debito e scappa, ma la escort e il compagno lo denunciano. E così Altimari si ritrova con un’altra denuncia sulle spalle. Deve dunque aver pensato che la categoria delle professioniste per lui era troppo pericolosa, e ha architettato questa scusa diabolica per adescare una ragazzina. Sempre con la complicità della moglie.

Resta da chiedersi se anche la coniuge sia vittima di quest’uomo e in che modo la «convinca» a prestarsi a simili nefandezze. Perchè sequestrare liberamente una giovane ignara per farla violentare è davvero un atto ignobile. 

Alessandra Vaccari

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