<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«L’embargo alla Russia
ci mette in ginocchio»

La convention della Coldiretti che si è ritrovata all’ex Autogerma per la mobilitazione nazionale contro le sanzioni alla RussiaCentinaia di trattori della Coldiretti ieri in Zai FOTOSERVIZIO GIORGIO MARCHIORIIl presidente Luca Zaia saluta il ministro Maurizio MartinaIl vescovo Giuseppe Zenti ha voluto essere presente all’incontro
La convention della Coldiretti che si è ritrovata all’ex Autogerma per la mobilitazione nazionale contro le sanzioni alla RussiaCentinaia di trattori della Coldiretti ieri in Zai FOTOSERVIZIO GIORGIO MARCHIORIIl presidente Luca Zaia saluta il ministro Maurizio MartinaIl vescovo Giuseppe Zenti ha voluto essere presente all’incontro
La convention della Coldiretti che si è ritrovata all’ex Autogerma per la mobilitazione nazionale contro le sanzioni alla RussiaCentinaia di trattori della Coldiretti ieri in Zai FOTOSERVIZIO GIORGIO MARCHIORIIl presidente Luca Zaia saluta il ministro Maurizio MartinaIl vescovo Giuseppe Zenti ha voluto essere presente all’incontro
La convention della Coldiretti che si è ritrovata all’ex Autogerma per la mobilitazione nazionale contro le sanzioni alla RussiaCentinaia di trattori della Coldiretti ieri in Zai FOTOSERVIZIO GIORGIO MARCHIORIIl presidente Luca Zaia saluta il ministro Maurizio MartinaIl vescovo Giuseppe Zenti ha voluto essere presente all’incontro

Via l’embargo alla Russia, che dura da due anni. Per questo però «l’Unione Europea deve fare di più». Poi, «strenua difesa del made in Italy nel settore agroalimentare». Ricadute della Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea? «Adesso non esageriamo». Come dire: una cosa alla volta. In ogni caso «solo con più Europa il nostro export si salva. Uscirne significa alzare nuovi muri, quindi creare alle imprese dogane e balzelli». Insomma: una risposta a chi sogna un passo indietro dell’Europa a vantaggio di Stati nazionali. Parola di Maurizio Martina, ministro dell’agricoltura, alla manifestazione nazionale della Coldiretti, in Zai, al Cattolica Center, diecimila fra allevatori e agricoltori per protestare contro l’embargo alla Russia. L’obiettivo ora «è togliere l’embargo. È un problema con cui ci stiamo confrontando da tempo», aggiunge Martina, «in un contesto delicato sul piano europeo internazionale. Chiediamo all’Europa una serie di azioni più concrete». Fra le azioni già svolte dal Governo Renzi, Martina cita «misure straordinarie, e penso in particolare alle tonnellate - ormai 70mila - di ortofrutta ritirata tra l’anno scorso e questi mesi proprio in termini straordinari, in ragione dell’embargo russo. Abbiamo gestito il ritiro degli ammassi privati per il settore lattiero-caseario. L’importante è tenere la barra dritta sulla difesa del vero made in Italy agroalimentare».

Sul fronte della Regione il presidente Luca Zaia (Lega), riferendosi all’embargo, spiega: «È una porcheria che potevano evitare e un peso non indifferente. In Veneto si arriva a quasi un miliardo di danni. Pensate solo a tutto il comparto dell’agrolimentare cosa significa per noi il mercato della Russia. Ci siamo andati a infilare in una vicenda internazionale che non ci dovrebbe riguardare».

Zaia auspica che «si tolga subito l’embargo e si continui a dialogare con la comunità russa che noi consideriamo amica e non nemica. Questa Europa invece lo è, perché difende le multinazionali e gli Ogm, è l’Europa che difende il trattato internazionale tra Usa e Europa. È una battaglia che vinceremo. Noi siamo europeisti, ma non siamo per questo tipo di Europa».

Il sindaco Flavio Tosi, leader di Fare! punta l’indice «sull’assoluta mancanza di buon senso in Europa, non di tutti, ma di quei rappresentanti istituzionali che non dovrebbero fare demagogia e populismo. L’interesse nazionale è sopra tutto». Quindi un affondo sulla Brexit: «Quello che è successo in Inghilterra rischia di essere pagato da tutti. Scelta illogica, insensata, è come quello che per fare dispetto alla moglie si taglia i cosiddetti».

Rispondendo anche a una sollecitazione di Coldiretti che auspica tempi più celeri dalla politica per dare risposte legislative e accelerare pratiche per imprese e famiglie - chiara presa di posizione per il «Sì» al referendum per le riforme costituzionali - Tosi, per il «Sì», rivolge l’invito a «esprimersi sul merito del referendum e non a dare un segnale politico sul governo Renzi. Quello si dà alle elezioni». Il ministro Martina annuisce. Anche se è stato Renzi, leader del Pd, a dire che se al referendum vince il «No» lui si dimette da presidente del Consiglio. E ora fatica a uscirne.

Enrico Giardini

Suggerimenti