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L’assalto dei quindicimila
«Per lei facciamo follie»

Adele, la pop star più pagata del Regno Unito, colta dal fotografo mentre esce dall’Arena al termine del sound check di ieri pomeriggio per portare il figlioletto sul minivan FOTO TONINELLI - MARCHIORIGià dal primo pomeriggio in piazza Bra si sono formate lunghissime code di spettatoriPrisilla e Finka, due fan di Adele dall’Indonesia  FOTO MARCHIORI
Adele, la pop star più pagata del Regno Unito, colta dal fotografo mentre esce dall’Arena al termine del sound check di ieri pomeriggio per portare il figlioletto sul minivan FOTO TONINELLI - MARCHIORIGià dal primo pomeriggio in piazza Bra si sono formate lunghissime code di spettatoriPrisilla e Finka, due fan di Adele dall’Indonesia FOTO MARCHIORI
Adele, la pop star più pagata del Regno Unito, colta dal fotografo mentre esce dall’Arena al termine del sound check di ieri pomeriggio per portare il figlioletto sul minivan FOTO TONINELLI - MARCHIORIGià dal primo pomeriggio in piazza Bra si sono formate lunghissime code di spettatoriPrisilla e Finka, due fan di Adele dall’Indonesia  FOTO MARCHIORI
Adele, la pop star più pagata del Regno Unito, colta dal fotografo mentre esce dall’Arena al termine del sound check di ieri pomeriggio per portare il figlioletto sul minivan FOTO TONINELLI - MARCHIORIGià dal primo pomeriggio in piazza Bra si sono formate lunghissime code di spettatoriPrisilla e Finka, due fan di Adele dall’Indonesia FOTO MARCHIORI

È passione. Incondizionata, folle, travolgente passione per Adele, la diva mondiale del pop soul. Per «la sua voce meravigliosa» e per «i testi delle sue canzoni, così toccanti». Questo, unito allo scenario unico dell’Arena, scelto dalla cantautrice inglese per le due sole date italiane del tour, vale bene un viaggio di centinaia di chilometri, scendendo da Germania e Inghilterra, o salendo da Palermo e Benevento. Poi un’attesa di sette ore sul pavè arroventato della Bra, pigiati in file che si snodano dal vallo dell’anfiteatro fino alla strada. «Però stamo a vede’ Adele!», esclama un gruppetto di accaniti ragazzi romani.

Già alle due del pomeriggio, sotto il sole a picco, le prime corpose comitive si raggruppano strategicamente di fronte ai cancelli: «Abbiamo risparmiato sul biglietto, acquistando mesi fa per 70 euro posti non numerati, ma con l’idea di piazzarci immediatamente in prima linea per cercare di guadagnare le postazioni migliori», spiegano Virginia, 22 anni, Anna, 21, Francesca, 18, e Mattia, 25, che vengono da Livorno, Milano, Bologna, Imola.

Ma che sofferenza. Il caldo, nel vallo, è atroce. I fan, tutti sudati e rossi in viso, si proteggono sotto piccoli ombrelli, o si annodano in testa magliette bagnate. Qualcuno fra i più organizzati s’è portato un mini-ventilatore che spruzza vapore, da cui trarre un debole refrigerio. Bibite fresche, gelati e granite vanno via a dosi industriali.

Si tenta di ingannare la lunga attesa facendo le parole crociate, leggendo il giornale, addirittura tentando svogliatamente di studiare qualche pagina di dispensa universitaria. Oppure intonando in coro le più famose canzoni di Adele, da «Hello» a «Skyfall», di cui dall’Arena provengono le note del soundcheck. Dentro, un’invisibile Adele (ma non per il fotografo) prova la scaletta in tunica nera, ciabattine bianche e zero trucco. Ma a questi fan, almeno, va bene: il concerto si farà. Che succederà oggi con le previsioni meteo che danno pioggia? C’è chi si è portato dietro i genitori, come Marta, 16 anni, di Brescia. Mamma Laura, di 46: «Mia figlia non ha avuto bisogno di convincermi. Anch’io sono una sfegatata di Adele!».

L’ampio fan club conta inoltre diverse quote «esotiche». Pan e Si, 25 anni lui, 24 lei, sono studenti cinesi: «Adele è la nostra artista europea preferita. Anzi, la preferita in assoluto», affermano. Più indietro nella fila, le amiche indonesiane Prisilla, 27 anni, e Finka, 24, esibiscono fiere due preziosi biglietti: «Siamo state fortunate, li abbiamo comprati all’ultimo minuto per poco più di cento euro l’uno». Peter, Christian, Katy e Diana vengono «solo» dall’Austria. Mostrano un sacco pieno di cuscini per star comodi sui gradoni: «Sarà una serata splendida».

E chi è rimasto fuori? Ascolta, riempiendo la piazza, il vallo dell’Arena e la scalinata di Palazzo Barbieri. Sono almeno in diecimila ad accontentarsi delle note che escono dall’anfiteatro, invidiando i 15mila fortunati.

Lorenza Costantino

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