Visite istituzionali, per verificare lo stato dei connazionali e per ringraziare quanto fatto da tutte le persone coinvolte a vario titolo nella macchina dell’emergenza.
Ieri mattina al polo Confortini sono arrivati il sottosegretario agli Esteri ungherese Balog Csaba (da loro hanno più un ruolo amministrativo che politico) e l’ambasciatore ungherese in Italia Peter Paczolay. Con loro la console Judit Timaffy, che da due giorni stava seguendo passo passo la vicenda. Ad accoglierli il dottor Patrick Pinter, che ha sostituito il padre Lajos di rientro in Italia, console generale d’Ungheria, il prefetto Salvatore Mulas e il questore Enzo Mangini.
L’ambasciatore ha ringraziato Verona per quanto ha fatto per i connazionali sia a livello medico, che umano.
«Siamo a vostra disposizione per qualsiasi cosa», ha detto il prefetto Mulas, «in prefettura hanno chiamato da ogni parte d’Italia, ungheresi che si sono messi a disposizione per dare un aiuto sia in termini di donazioni di abiti che come interpreti. Da parte nostra abbiamo fatto tutto il possibile sia a livello di forze dell’ordine che a livello umano per cercare di dare aiuto alle persone coinvolte nella tragedia e ai loro familiari. Le indagini stanno proseguendo, anche stamattina il pubblico ministero era al lavoro per raccogliere le testimonianze delle persone sopravvissute. E non appena i medici daranno il benestare i pazienti in grado di farlo potranno fare rientro a casa in ambulanza o con pullman per cercare di tornare alla normalità il prima possibile».
Dopo i saluti, la delegazione è salita ai reparti per visitare quei pazienti che fossero in grado di ricevere persone. Il senso della visita era anche quello di portare vicinanza. Il premier ungherese intanto ha annunciato che quando sarà possibile traslare le salme verrà messo loro a disposizione un volo speciale.A.V.