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TEST SULL’AIRBUS

L’«Air Force One»
di Renzi
in pista al Catullo

L’Airbus della presidenza del Consiglio ieri sulla pista dell’aeroporto Catullo
L’Airbus della presidenza del Consiglio ieri sulla pista dell’aeroporto Catullo
L’Airbus della presidenza del Consiglio ieri sulla pista dell’aeroporto Catullo
L’Airbus della presidenza del Consiglio ieri sulla pista dell’aeroporto Catullo

Una toccata e fuga. Giusto il tempo di testare lo scalo veronese e poi via. L'Airbus A340-500, l'aereo per i viaggi di Stato acquistato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha fatto tappa ieri all'aeroporto Catullo di Villafranca. Atterrato alle 12.50, alle 14 ha ripreso il volo.

Col tricolore in coda e la scritta «Repubblica italiana» sulla fusoliera, il velivolo, partito nella mattinata da Pisa, non aveva ospiti illustri a bordo, ma solo il personale di volo. Si è trattato, infatti, di una manovra di addestramento dei piloti. L'operazione serve per testare gli aeroporti e le procedure di scalo e per capire, qualora si dovesse fare tappa, in questo caso a Verona, se la struttura è adeguata o meno.

L'Airbus sta testando diversi aeroporti italiani ed è stato inaugurato a luglio con un volo di una missione imprenditoriale italiana diretta a Cuba. È stato preso in leasing da Etihad per i viaggi di Stato a lungo raggio, gli spostamenti ufficiali del primo ministro e di altre autorità istituzionali. Arrivato in Italia a febbraio da Abu Dhabi, permette di volare per lunghe tratte senza fare scali. Ma al momento dell'acquisto è stato oggetto di polemiche perché richiede notevoli spese di carburante e manutenzione (Il Fatto quotidiano ipotizza costi di 25mila euro per ogni ora di volo di cui 14mila solo di carburante) essendo un modello superato: è un quadrimotore del 2006, mentre oggi ci si orienta sui bimotore.M.V.A.

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