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EDITORIA. Presentata la nuova guida del Touring Club Italiano

«Italia a cavallo»
con 21 itinerari
da fare in sella

Anteprima per la Fiera, sarà in libreria a giorni
Percorsi suggestivi dalle Dolomiti fino all’Etna
Il direttore generale del Tci Lamberto Mancini con la Casalegno
Il direttore generale del Tci Lamberto Mancini con la Casalegno
Il direttore generale del Tci Lamberto Mancini con la Casalegno
Il direttore generale del Tci Lamberto Mancini con la Casalegno

Si parte dal mare di Ravenna e si arriva sotto l’Arena. In sella al proprio cavallo, immersi in una natura che cambia e che solo di passaggio si intreccia con le strade e inciampa nella modernità. Come questo, tra Emilia Romagna e Veneto, esistono altri venti percorsi che attraversano tutto lo stivale. E che sono contenuti ne «L’Italia a cavallo», la prima guida dedicata all’equiturismo, realizzata dal Touring Club Italiano, a cura di Luca Fraioli e Federica Lamberti Zanardi, presentata al padiglione 4, in anteprima nazionale dal direttore generale del Tci Lamberto Mancini e da Elenoire Casalegno, madrina di questa edizione di Fieracavalli.

Quello del turismo a cavallo è un fenomeno in crescita esponenziale negli ultimi anni, con un bacino di un milione e mezzo di potenziali appassionati, e rappresenta un settore che vale oltre 900 milioni di euro, con 4.500 strutture attrezzate. Non riservata ai soli cavalieri provetti ma aperta anche ai principianti e con opportunità, se non per tutte, per molte tasche, conoscere il territorio dalla sella è una passione per sempre più italiani. Tanto che dalla collaborazione di Fieracavalli e Touring Club Italiano, è nata questa prima guida che censisce le opportunità e i vari percorsi: oltre 4.000 chilometri di sentieri, sterrate, interpodali e viottoli tracciati, 150 indirizzi tra maneggi, centri ippici e agriturismi.

«Si galoppa sui terreni sabbiosi dei lidi ferraresi, ci si arrampica sugli argini di Reno, Po e infine Adige. Si attraversano oasi naturalistiche, centri abitati, luoghi storici come l’Abazia di Pomposa», spiega Franco Aliprandi, guida Engea, uno dei cavalieri ad aver già provato il percorso del Veneto-Emilia Romagna. «Un’opportunità unica per scoprire il territorio in simbiosi con il cavallo».

Nella guida si sale virtualmente in sella all’ombra delle Pale di San Martino, in Trentino per arrivare in Liguria e poi su fino ai vigneti delle Langhe e del Monferrato. Ma si può scendere anche a sud, lungo le Gole del Furlo, nelle Marche e nei luoghi di San Francesco sui Monti Sibillini. Dalla Maremma fino a Roma tra tombe e insediamenti etruschi. Oppure si segue la Linea Gustav, tracciata dai tedeschi tra Adriatico e Tirreno durante la seconda guerra mondiale. Più a sud, lungo i tratturi che per millenni hanno visto greggi e pastori viaggiare tra i pascoli invernali della Puglia e quelli estivi in quota, si arriva sul mare del Gargano e da lì si taglia la penisola per arrivare sul Tirreno nel Parco del Cilento. Una puntata sul Pollino in Calabria fino in Sicilia, sugli Ebrodi e le Madonie, fino a cavalcare tra le lave dell’Etna. E per finire il mare. O per meglio dire i mari: quello straordinario dell’Isola d’Elba e quello spettacolare della Sardegna occidentale. Questi viaggi vengono raccontati da chi li ha già vissuti nel padiglione 4 (stand C), dove, da oggi, dalle 11 (il primo sarà Aliprandi con il percorso da Ravenna a Verona) alle 12.30 e dalle 15 alle 16.30, e domani, dalle 11 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.I.N.

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