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Ipotesi di vendita per la colonia di Ceriale

Renzo Rossi, presidente del Calmiere, davanti alla colonia veronese di Ceriale dove fu ospite da ragazzino. L’edificio oggi è in abbandono
Renzo Rossi, presidente del Calmiere, davanti alla colonia veronese di Ceriale dove fu ospite da ragazzino. L’edificio oggi è in abbandono
Renzo Rossi, presidente del Calmiere, davanti alla colonia veronese di Ceriale dove fu ospite da ragazzino. L’edificio oggi è in abbandono
Renzo Rossi, presidente del Calmiere, davanti alla colonia veronese di Ceriale dove fu ospite da ragazzino. L’edificio oggi è in abbandono

Ceriale, si torna a parlare di vendita. La settimana prossima, per giovedì 28, è fissato un incontro in Comune con i rappresentanti della provincia e gli assessori Stefano Bertacco, Servizi sociali, e Edi Maria Neri, patrimonio, per decidere il destino della colonia marina veronese in provincia di Savona, aperta nel dopoguerra, utilizzata per decenni per i soggiorni estivi dei veronesi, e chiusa ormai dal 2013 per necessità di interventi di adeguamento alle norme di sicurezza, che ora rischia di essere demolita dal degrado da cui è assediata da quando non è più stata utilizzata..

La struttura è di proprietà della Provincia e di 98 Comuni veronesi. Escluso Verona, che con l’ex sindaco Flavio Tosi si era schierato contro, tutti erano d’accordo di mettere in vendita un bene ormai oneroso, gravato da tasse e ora anche da una serie di multe comminate dal Comune di Ceriale.

«Ce ne arrivano in continuazione, per i vandalismi, la mancata sorveglianza e altri problemi», conferma il presidente della Provincia Antonio Pastorello, convinto che la colonia di Ceriale vada alienata al più presto. «Ormai è solo fonte di spese. Prima si vende la coloniae meglio è».

La Giunta Sboarina sembra orientata allo stesso modo, come anticipa l’assessore Bertacco: «Non abbiamo nessuna preclusione a vendere. Ovviamente dobbiamo confrontarci giovedì prossimo, ricostruire il percorso che ha portato alla chiusura della colonia marina e alla decisione già espressa dagli altri 97 Comuni veronesi per la sua vendita. Quindi relazioneremo in Giunta. A mio avviso Ceriale rappresenta un onere pesante da mantenere, anche se capisco che il luogo è caro a molti veronesi, e credo anch’io che la soluzione migliore sia la vendita finchè l’immobile ha ancora un valore di mercato. Sarebbe poco sensato aspettare che crolli sotto il peso dell’incuria prima di decidere cosa farne».

La colonia di Ceriale rappresenta un pezzo di storia veronese rimasta nel cuore di molte persone che l’hanno frequentata da ragazzini e da adulti. L’ultima testimonianza arriva da Renzo Rossi, presidente della società cooperativa sociale Al Calmiere di San Zeno, che, la settimana scorsa, di ritorno da una vacanza, ha voluto fermarsi nel luogo dove, da bambino, nell’immediato dopoguerra, venne ospitato per alcune settimane. «Una bellissima struttura, con uno stupendo parco intorno, ma ridotta in uno stato da far pietà, con scritte sui muri e segni evidenti di intrusione e di degrado», racconta Rossi, che ha fatto anche delle foto. «Mi sono fermato a rivedere questo posto, che nel dopoguerra, era solo una casetta in riva al mare, e sono rimasto doppiamente stupito, per la grandezza dell’edificio e per lo stato miserevole in cui è ridotto. Ho parlato con alcune persone e il commento più gentile è stato “Questo posto è la vergogna di Ceriale“. Non aggiungo il resto dei commenti che indicano un evidente stato di esasperazione per questo luogo diventato ricettacolo di sbandati».

Elena Cardinali

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