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BOTTA E RISPOSTA TRA MINISTRI A JOB&ORIENTA

«Inutile il 110 e lode
a 28 anni? Meglio
finire subito e bene»

Il ministro Giannini tra gli stand a Job&Orienta
Il ministro Giannini tra gli stand a Job&Orienta
Il ministro Giannini tra gli stand a Job&Orienta
Il ministro Giannini tra gli stand a Job&Orienta

L'intervento del collega ministro del lavoro, che l'ha anticipata ieri sul palco veronese di Job&Orienta, aveva sollevato un polverone. «Prendere 110 e lode a 28 anni non
serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21», aveva detto Giuliano Poletti. Oggi la titolare dell'Istruzione, Sefania Giannini, dallo stesso palco prova a raddrizzare il tiro. «Sintetizzo l’efficacissimo ragionamento dell’amico Giuliano Poletti: credo che la sua sintesi sia "meglio presto che bene". Da mamma e da professoressa io dico meglio presto e meglio bene».
«In Italia - aveva spiegato in realtà Poletti - abbiamo un problema gigantesco: è il tempo. Perchè i nostri giovani arrivano al mercato del lavoro in gravissimo ritardo. Quasi tutti quelli che incontro mi dicono che si trovano a competere con ragazzi di altre nazioni che hanno sei anni meno di loro e fare la gara con chi ha sei anni di tempo in più diventa durissimo». «Se si gira in tondo per prendere mezzo voto in più - ha continuato il ministro - si butta via del tempo che vale molto molto di più di quel mezzo voto». 

Con la Giannini si è aperta la seconda giornata della venticiquesima edizione del salone nazionale dedicato a orientamento, formazione, scuola e lavoro, in corso fino a domani a Veronafiere. Durante la mattinata, l'annuncio che è in partenza la via italiana al  sistema duale, cominciando dal nuovo apprendistato formativo riformato e dall’alternanza scuola lavoro rafforzata.

Per il sottosegretario al lavoro e alla politiche sociali, Luigi Bobba, «sono strumenti costitutivi sui quali il Governo ha fatto un forte investimento, sia normativo che di risorse economiche». Per sistema duale si intende la formazione alternata per il 50% a scuola e il restante 50% nell’ambiente di lavoro, con l’obiettivo di rafforzare l’offerta educativa per i giovani, affinchè raggiungano un maggior livello di qualificazione. In linea con la recente legge della «Buona Scuola», che rende obbligatoria la partecipazione a percorsi di alternanza scuola lavoro per tutti gli studenti del triennio conclusivo dell’istruzione secondaria superiore, anche il Jobs Act rafforza il collegamento fra scuola e lavoro rilanciando - delle tre tipologie di apprendistato esistenti - quelle a più significativa valenza formativa, ovvero l’apprendistato di primo e di terzo livello. «La strategia del Governo - ha spiegato Bobba - per favorire la transizione scuola lavoro e contrastare la dispersione scolastica, oltre che per promuovere la formazione e l’occupabilità dei giovani punta sull’alternanza e sull’apprendistato».

«Anche il Jobs Act - ha aggiunto - vuole rilanciare l’apprendistato dando origine a una ’via italianà al sistema duale, che prevede una forte correlazione tra istituzione formativa e impresa». «Si tratta di una riforma che avvicina l’Italia alle best practice degli altri stati membri dell’Ue: come avviene in Germania, dove da anni l’apprendistato si svolge
all’interno del sistema duale, combinando periodi di training in azienda con lezioni teorico-specialistiche in classe» ha concluso. Il contratto, stipulato tra azienda e apprendista, è
regolato in modo dettagliato dalla legge tedesca, che definisce con precisione obblighi e doveri delle parti. Il sistema duale è diffuso in altri Paesi, come Austria e Svizzera e soprattutto nell’Europa del Nord. Soluzioni che si sono dimostrate in grado di assicurare una più ampia integrazione dei giovani nel mercato del lavoro, riducendo così i livelli di disoccupazione, e che ora l’Italia è pronta a testare modulandole ad hoc per mantenere le proprie caratteristiche strutturali.

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