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Incidenti stradali, ecco le strade killer

Uno dei tanti incidenti stradali sulle strade provinciali
Uno dei tanti incidenti stradali sulle strade provinciali
Uno dei tanti incidenti stradali sulle strade provinciali
Uno dei tanti incidenti stradali sulle strade provinciali

Verona è in decima posizione tra le città con le strade secondarie che hanno il più alto numero di incidenti stradali, sono tredici in tutto le città in classifica. I dati sono relativi al 2016 e certificati nel 2017, perchè come spesso accade, prima della diffusione dei dati è necessaria la loro certificazione. Le province con l’incidentalità più elevata, sia per numero che per densità di incidenti, sulle strade extraurbane secondarie sono: Milano (693 km di strade, 741 incidenti, 13 morti e 1.194 feriti), Venezia (860 km, 490 incidenti, 12 morti e 709 feriti), Padova (1.039 km, 542 incidenti, 14 morti e 745 feriti) e Treviso (1.136 km, 586 incidenti, 15 morti e 863 feriti). Le province con gravità elevata, per numero di morti, tasso di mortalità (morti ogni 1.000 incidenti stradali) e indice di gravità sono, invece: Latina (938 km di strade, 249 incidenti, 21 morti e 443 feriti) e Napoli (520 km, 267 incidenti, 22 morti e 435 feriti). STUDIO ACI. Sono i dati che emergono da “Localizzazione degli incidenti stradali 2017 sulle strade provinciali”, lo studio, realizzato dall’Aci, che analizza il numero di incidenti sia in valore assoluto che rispetto ai chilometri di strada (densità) e la gravità degli incidenti, vale a dire: morti in valore assoluto e indici elevati (tasso di mortalità e indice di gravità), sulla viabilità secondaria provinciale. Due le tipologie di tabelle pubblicate: una con incidenti, morti, feriti e indicatori per ciascuna strada provinciale, l’altra con i dati per ciascuna strada provinciale aggregati in base al Comune in cui è avvenuto l'incidente, utile per individuare la tratta più pericolosa di una determinata strada. PROVINCIALI CON PIU’ INCIDENTI. . Secondo la statistica, nella nostra provincia, la strada che ha avuto il maggior numero di incidenti è stata la provinciale denominata Verona-lago, con 16 incidenti. A seguire la Provinciale che attraversa la Valpolicella. A San Pietro in Cariano si sono registrati 15 incidenti. Segue la Provinciale legnaghese destra con una dozzina di incidenti, così come la Ronchesana. E poi Oppeano, motecchia di Crosara, Monteforte d’Alpone con dai 8 ai 9 incidenti. Seguono Negrar, Sant’Ambrogio di Valpolicella. Castelnuovo del Garda. LACQUANITI. «Quello che deve preoccupare, tenendo presente che comunque i dati Sono relativi al 2016 è l'indice di gravità per il tasso di mortalità», commenta il dirigente della polizia Stradale veronese Girolamo lacquaniti, «sono strade frequentate da conducenti, ma anche da utenti deboli. E come abbiamo sempre detto, non soltanto noi della Stradale, spesso ci sono disturbi dell'attenzione all'origine degli incidenti. Di conseguenza il conducente non riesce a far una manovra d’emergenza per evitare l’impatto». Aggiunge Lacquaniti: «Dobbiamo tener presente che la statistica fa riferimento al periodo di massima ripresa di turismo sul nostro lago di Garda che resta uno dei luoghi più frequentati. Noi paghiamo lo scotto di un’intensificazione del traffico commisto. Infatti se si considerano i numeri assoluti, la nostra provincia è bassa nella classifica. Noi abbiamo un incidente ogni 3 chilometri. Esaminando le città più alta in classifica invece arriviamo ad avere quasi 5 incidenti ogni 3 chilometri». Sulla Strada dei Lessini due morti, su quella della Rosta a Legnago altri due. In effetti non si tratta di numeri alti, paradossalmente si muore di più in città. «È il tasso di mortalità che va analizzato», spiega Lacquaniti, «e qui la nostra provincia è in fascia media, ma Verona non è tra le province con maggiore gravità degli incidenti. O con le province con un elevato numero di morti in assoluto». MANUTENZIONE. «Sulle strade Provinciali si concentra il 30% degli incidenti che avvengono nel Paese e, dunque, ritengo che uno dei fattori dell’incidentalità sia riconducibile a un non adeguato stato delle infrastrutture», ha detto Giuseppina Fusco, vice presidente dell’Aci nazionale. Un dato in negativo facilmente riscontrabile anche sulle arterie della nostra provincia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Vaccari

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