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In Veneto sono coinvolte 28mila persone, 19 associazioni in campo

Leonardo Zoccante
Leonardo Zoccante
Leonardo Zoccante
Leonardo Zoccante

I disturbi dello spettro autistico - usare il plurale è un obbligo, visto che sono vari e a volte molto dissimili fra loro, i problemi che rientrano nella definizione – riguardano 28mila persone in Veneto. Questa è la stima che ha proposto ieri il portavoce del Coordinamento autismo veneto Ruggero Mason. Il quale ha spiegato che non esistono dati ufficiali sull’incidenza del fenomeno nella nostra regione, salvo quelli dei 1.710 alunni certificati presenti nelle scuole dell’obbligo, ma ha anche anticipato che ora la Regione, che ha anche istituito un tavolo tecnico per iniziativa anche dell’assessore al Sociale Manuela Lanzarin, ha avviato una ricerca epidemiologica. «L’istituzione dei due centri è importante, perché costituisce l’avvio della realizzazione di una struttura organizzata volta a garantire servizi omogenei sul territorio regionale e a superare i problemi dovuti al fatto che una volta raggiunta la maggiore età gli autistici sono presi in carico dalla psichiatria, assumendo diagnosi diverse», ha affermato Mason. E se lui rappresentava un coordinamento che riunisce 19 associazioni attive in tutte le province del Veneto con più di 2.100 associati, Federica Costa è invece intervenuta a nome dei cinque sodalizi che fanno parte di Autismi Verona, spiegando che «con l’equipe di Leonardo Zoccante e la scuola è stato avviato un progetto di rete». Giovanni Marcolini, del gruppo Asperger veneto, ha invece sottolineato che «il centro ufficializza l’esistenza a Verona di un centro di eccellenza che è già un riferimento per famiglie di tutta Italia». Per Bernardo Dalla Bernardina, professore di neuropsichiatria infantile, ora si apre però una fase tutta nuova. «Il centro deve coinvolgere i servizi territoriali ed essere promotore di un’organizzazione di servizi specifici anche per l’età adulta», ha affermato. LU.FI.

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