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«Impegnati sul fronte rapine
Meno poliziotti? Ecco i conti»

La deposizione della corona di alloro al monumento ai caduti in servizio, che si trova nel cortile antistante la questura tra gli invitati alla cerimonia anche i loro familiari FOTOSERVIZIO DIENNE
La deposizione della corona di alloro al monumento ai caduti in servizio, che si trova nel cortile antistante la questura tra gli invitati alla cerimonia anche i loro familiari FOTOSERVIZIO DIENNE
La deposizione della corona di alloro al monumento ai caduti in servizio, che si trova nel cortile antistante la questura tra gli invitati alla cerimonia anche i loro familiari FOTOSERVIZIO DIENNE
La deposizione della corona di alloro al monumento ai caduti in servizio, che si trova nel cortile antistante la questura tra gli invitati alla cerimonia anche i loro familiari FOTOSERVIZIO DIENNE

La polizia compie 164 anni e festeggia l’anniversario con una cerimonia sobria nella forma che non toglie alcunchè al momento di riflessione sul ruolo della polizia di Stato nel contesto della società civile, sul significato dell’impegno e sul valore dei nostri sacrifici.

«Esserci sempre»: ancora una volta è questo il tema celebrativo della ricorrenza che avviene in un periodo in cui i cittadini a gran voce chiedono sempre maggiore presenza di forze di polizia in giro sul territorio per l’allarme furti e rapine, soprattutto.

«Chiariamo una cosa. Non è vero che non sono stati mandati poliziotti a Verona. Non ne sono stati mandati di nuovi al primo incarico, ma quelli distaccati altrove tornano qui», dice il questore Enzo Mangini, per sgomberare il campo dalle recenti polemiche, intendiamoci, non è che l’organico aumenta di chissà quante unità. Altri andranno in pensione, ma è una dato di fatto: in Italia siamo ventimila poliziotti in meno e anche gli altri Corpi hanno i nostri stessi problemi».

E sull’allarme furti ribadisce: «Non ci sono dati preoccupanti, la situazione resta fisiologica. Ci sono dei periodi in cui c’è qualche caso in più come a Natale e ultimamente, ma non numeri preoccupanti. C’è piuttosto qualche rapina di troppo, ma stiamo facendo indagini. In alcuni casi abbiamo anche delle buone piste e siamo fiduciosi di arrivare ai responsabili. Dobbiamo tenere presente che fino a pochi giorni fa il personale della squadra Mobile era affaccendato nelle indagini sulle tele di Castelvecchio, adesso potranno concentrarsi su altri casi». È infatti questa indagine che ha portato lustro alle nostre forze dell’ordine che hanno lavorato insieme agli organi di polizia moldavi. Arrestate 13 persone responsabili a vario titolo del fatto; quindi, grazie all’intervento diretto delle autorità ucraine favorito dalle informazioni fornite dagli investigatori italiani, recuperate tutte le opere trafugate.

«Questo lavoro ci ha riempito di soddisfazione. Recuperare le tele era un atto doveroso verso la città che ci ospita ed al Paese intero.

Mancini ricorda l’azione della questura sul piano della tutela dell’ordine pubblico, «ambito nel quale lo sviluppo di adeguata attività informativa, la puntuale predisposizione dei vari servizi e l’accorta opera di mediazione sviluppata sul campo, sono valsi a contenere le iniziative di protesta e dissenso nei limiti della tollerabilità democratica». Ma anche l’impegno sostenuto per assicurare il regolare svolgimento delle varie manifestazioni di rilievo organizzate nel corso dell’anno, particolarmente numerose nella realtà veronese, così vivace e ricca di interessi sul piano economico, sociale, culturale e turistico.

Mancini ricorda la visita di Mattarella e Renzi, l’impegno per l’ordine pubblico allo Stadio e ringrazia il Comune per il potenziamento dell’impianto di videosorveglianza dello stadio, approvato in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Il questore ricorda le varie operazioni antidroga che hanno portato al sequestro di chili di stupefacente e quelli contro i reati predatori che ha permesso di sgominare una banda di sinti. Ma anche la Stradale per l’indagine sui rifiuti pericolosi, la Ferroviara, la Postale, la Nautica. Dal novembre dello scorso anno, inoltre, è divenuta operativa l’Unità operativa di primo intervento, composta da personale addestrato ad intervenire in occasione di eventi di natura terroristica o altri gravi fatti criminosi. Concorrono nella vigilanza sugli obiettivi sensibili del capoluogo e all’aeroporto Catullo di Villafranca i militari dell’Esercito messi a disposizione nell’ambito del piano nazionale «Strade Sicure».

Alessandra Vaccari

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