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«Il terrorista perfetto
è quello insospettabile»

Le barriere di sicurezza a protezione della Bra utilizzate durante le festività natalizie per difesa contro eventuali sfondamenti da parte di camion guidati da terroristi
Le barriere di sicurezza a protezione della Bra utilizzate durante le festività natalizie per difesa contro eventuali sfondamenti da parte di camion guidati da terroristi
Le barriere di sicurezza a protezione della Bra utilizzate durante le festività natalizie per difesa contro eventuali sfondamenti da parte di camion guidati da terroristi
Le barriere di sicurezza a protezione della Bra utilizzate durante le festività natalizie per difesa contro eventuali sfondamenti da parte di camion guidati da terroristi

«L’identikit del perfetto terrorista? È quello dell’uomo che passa inosservato. È quello dell’uomo ben inserito, una persona per bene, che non va in giro con i sandali invocando le sue divinità, non è un barbuto». Carlo Nordio, procuratore aggiunto della procura veneziana, per anni ha combattuto e investigato il terrorismo interno del nostro Paese e anche quello internazionale. «Vi ricordate l’attacco alle due Torri gemelle del 2001? Chi mai sospettava di quei piloti? Quello è il terrorista perfetto». In tempi non sospetti il procuratore Nordio aveva dichiarato che l’Italia è potenzialmente terra di cellule jihadiste. «Lo avevo affermato con forza e quanto da me sostenuto è stato confermato da esperti molto più autorevoli di me», dice Nordio, «questo non significa che in Italia debbano esserci attentati, ma che potenzialmente possano esserci persone pronte a commetterli. Non credo sia stato un caso che l’attentatore di Berlino dopo la strage sia transitato attraverso l’Italia, significa che qui poteva avere agganci, appoggi qualcuno che lo avrebbe potuto aiutare». E sul binomio sbarchi-terroristi è lapidario: «Dobbiamo smetterla di mentire e di dire che noi stiamo facendo accoglienza perchè siamo buoni. Noi facciamo accoglienza per rassegnazione e viltà. Non possiamo fare diversamente. A parte qualche famiglia, da noi arrivano tutti giovani. Se noi facessimo accoglienza per bontà dovremmo dare un premio agli scafisti che ci portano queste persone invece di perseguirli. E diventa pleonastico sottolineare che con gli sbarchi noi non sappiamo chi arriva perchè spesso si tratta di persone senza documenti o che danno un’identità falsa. Persone di cui non sappiamo la provenienza, nè sapremo dove andranno a finire. E più i numeri sono alti, più c’è il rischio che arrivino anche persone che non dovrebbero arrivare, le percentuali si alzano». Il procuratore Nordio sottolinea l’importanza dei controlli territoriali, ma soprattutto invoca grande attenzione per l’Intelligence. «Le indagini migliori non sono quelle che portano a identificare un attentatore dopo una strage, ma quelle che ti ci fanno arrivare prima che vi sia quella strage. Per questo sono importanti i controlli sul territorio, ma soprattutto è fondamentale che si possano sventare gli attentati con indagini preventive».

Alessandra Vaccari

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