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Il pm in reparto ad ascoltare
le testimonianze dei feriti

Due operatori sanitari ungheresi arrivati per accompagnare i feriti
Due operatori sanitari ungheresi arrivati per accompagnare i feriti
Due operatori sanitari ungheresi arrivati per accompagnare i feriti
Due operatori sanitari ungheresi arrivati per accompagnare i feriti

Grande cautela, questa è la parola d’ordine. Ma dopo accurate verifiche di ogni singolo caso clinico, chi è in grado di affrontare il viaggio viene dimesso dagli ospedali di Verona.

Erano sei le persone ricoverate nei due ospedali di Borgo Trento e a Borgo Roma ieri mattina, in seguito alla tragedia del pullman ungherese che ha preso fuoco dopo essersi schiantato contro un pilone sulla A4 allo svincolo di Verona est. Sedici i morti nell’incidente, avvenuto venerdì notte. Secondo quanto si è appreso da fonti qualificate, le persone ricoverate sarebbero tutte adulti, due dei quali non ancora identificati, che erano a bordo del mezzo assieme a un gruppo di studenti del liceo classico Szinyei Merse Pal di Budapest.

A Borgo Trento erano cinque i ricoverati: i due coniugi Vigh - il prof eroe e la moglie - al centro ustioni, un uomo con una frattura al polso e due persone non identificate, una con gravi ustioni e l’altra con trauma cranico.

A Borgo Roma, invece, è ricoverato un uomo, pare un docente, con trauma cranico. Intanto dall’Ungheria, assieme ai genitori dei ragazzi, sono arrivati anche alcuni psicologi, che assieme a un collega dell’azienda ospedaliera di Verona e a due psicologhe della polizia assistono i ragazzi sopravvissuti alla tragedia.

Ma ieri mattina altri sono stati dimessi. Per due pazienti più gravi è stato disposto un volo aereo, per gli altri ambulanze arrivate anche dall’Ungheria.

Restava in attesa di una risposta un paziente a Borgo Roma, le cui condizioni sono state definite piuttosto instabili. Parte oggi.

È stato il dottor Ranieri Poli della dirigenza medica a concordare con pazienti, familiari e rappresentanti istituzionali i trasferimenti in patria.

A Borgo Trento restano ricoverate due persone gravissime. Una di loro non identificata.

Continua intanto il lavoro della polizia Stradale di Verona per arrivare a ricostruire nel dettaglio la dinamica e le cause dell’incidente, alla luce anche dell’inchiesta aperta dalla procura scaligera per omicidio colposo plurimo stradale. Ieri mattina il pubblico ministero Nicola Scalabrini ha ascoltato e fatto mettere a verbale altre deposizioni di pazienti in grado di raccontare quello che hanno vissuto.

Gli accertamenti si basano anche sulle testimonianze rese dai sopravvissuti, da quelle di automobilisti che hanno incrociato il pullman lungo il tratto autostradale da Milano verso Verona, dall’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza della rete autostradale.

La polizia inoltre ha molte perplessità sulla testimonianza di un camionista che avrebbe detto di aver visto fumo uscire dal motore di un pullman già a Desenzano. Potrebbe aver fatto confusione sul colore del pullman.A.V.

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