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Il Papa incontra i «ragazzi di Monaco»

I giovani veronesi in viaggio verso Cracovia
I giovani veronesi in viaggio verso Cracovia
I giovani veronesi in viaggio verso Cracovia
I giovani veronesi in viaggio verso Cracovia

Uniti nella preghiera, uniti contro il terrore. È ormai lunga la scia di sangue che gli attentati jihadisti hanno lasciato in Europa: da ultimo Rouen, con l’assassinio dell’anziano parroco Jacques Hamel per mano di due giovanissimi seguaci dell’Isis.

Padre Hamel, insieme alle molte altre vittime del terrorismo, sarà ricordato in tutte le chiese durante la messa di domenica. Non solo i cattolici, ma anche i musulmani esprimono cordoglio per il sacerdote francese e condannano la brutale uccisione che nulla può avere di «religioso», tantomeno il movente.

L’imam di Verona, Mohamed Guerfi, infatti spiega: «Nella nostra preghiera del venerdì abbiamo dedicato un momento particolare alla memoria di padre Hamel. Il testo dell’invocazione sarà tradotto e pubblicato su internet». Da giorni, intanto, sulla pagina Facebook del Civ, il Consiglio Islamico di Verona, vengono postate foto e frasi per condannare «con la forza della fede e della ragione» l’attentato di Rouen: «Un crimine gravissimo.  L’aggressione a un luogo di culto, a innocenti, a un religioso, è in definitiva un crimine contro tutti noi». Anche la Coreis, la Comunità Religiosa Islamica, annuncia un’iniziativa di vicinanza nel lutto. Domenica mattina, davanti alle chiese, i fedeli musulmani porteranno «una testimonianza di fratellanza spirituale» ai cattolici.

Fra le 15 città italiane in cui la Coreis ha programmato il gesto compare anche Verona. Tuttavia l’associazione non ha sede nella nostra città. Né in Curia, attraverso la segreteria del vescovo e l’Ufficio diocesano per il dialogo interreligioso, né al Centro islamico di via Bencivenga o al Civ sono informati sui dettagli di questa manifestazione, che potrebbe forse tenersi davanti al Duomo. La preghiera contro odio e violenza sale anche dalla Polonia, dove sta entrando nel vivo la Giornata mondiale della gioventù con Papa Francesco. «I 300 17enni che erano dovuti rientrare a Verona dopo la brutta parentesi dell’attentato a Monaco sono appena arrivati a Cracovia», annunciava ieri Mary Dalfini dello staff organizzativo. «I ragazzi alloggeranno con gli altri veronesi a “Casa Verona”, dormendo in palestre, scuole e caserme dei pompieri». Stamattina l’udienza privata che il papa riserva ai 17enni veronesi. «Quei ragazzi “devono” venire a Cracovia: la paura non può vincere», aveva detto Bergoglio. E loro non hanno lasciato cadere l’invito. «Hanno viaggiato tutta la notte, dopo quattro giorni di campo scuola a Campofontana. Ora li vedo scendere dal pullman piuttosto stanchi, ma ancora con la forza di cantare e ballare», racconta Dalfini. «Per loro sarà una Gmg indimenticabile». L.CO.

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