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Il Palazzo aperto: i 10 punti dei 5 Stelle

Nogarin, Businarolo, Maniero, Fantinati, Morra e Gennari dei 5 Stelle
Nogarin, Businarolo, Maniero, Fantinati, Morra e Gennari dei 5 Stelle
Nogarin, Businarolo, Maniero, Fantinati, Morra e Gennari dei 5 Stelle
Nogarin, Businarolo, Maniero, Fantinati, Morra e Gennari dei 5 Stelle

Un’amministrazione «aperta ai cittadini, chiamati a intervenire direttamente sulle scelte del Palazzo». Ha riassunto così Alessandro Gennari, candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle, il programma per i prossimi cinque anni. La presentazione ufficiale, di fronte a un centinaio di persone, è stata sabato sera, in Borgo Venezia, al centro Tommasoli, presenti due sindaci del M5S: Alvise Maniero, tra i primi eletti cinque anni fa a Mira (Venezia) e Filippo Nogarin, di Livorno. Dieci i punti del programma: una nuova visione urbanistica della città, un piano del paesaggio in grado di tutelare il patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale, una politica per la sicurezza incentrata sull’agente di quartiere. E ancora: una mobilità sostenibile, una corretta gestione dell’immigrazione (con l’inserimento volontario dei richiedenti asilo in lavori socialmente utili), più impegno verso l’ambiente, politiche sociali che non lascino nessuno indietro, una rigenerazione urbana che punti sul centro commerciale naturale coinvolgendo il centro storico, più attenzione alla cultura e un turismo che sappia portare benessere.

«La nostra vuole essere un’amministrazione attiva, in grado di cambiare i paradigmi», ha detto Gennari. «Affronteremo il problema del traffico puntando a diminuire le auto in circolazione, sull’esempio dei Paesi Bassi e dei Paesi scandinavi. Poi, puntare su un turismo che sappia promuovere in modo moderno Verona, creando la figura di un ambasciatore digitale, organizzando le Dmo (Destination management organization). Non ci sarà più la svendita del patrimonio storico ai ricchi di turno per pochi denari. Questo significa coinvolgere la cittadinanza con referendum comunali, a partire dalle grandi opere e con altri strumenti come il bilancio partecipativo».

Simile l’esperienza a Livorno e a Mira. «Dopo tre anni», ha detto Nogarin, «i risultati ci sono: abbiamo un attivo di due milioni e 350mila euro. Un buon lavoro, fatto con le aziende comunali, rinunciando alla ricapitalizzazione che fa pagare tutto ai cittadini e obbligandole a una maggiore efficienza».

«L’inizio non è stato facile - ha aggiunto Maniero. «Poi c’è stato un coinvolgimento di giovani e le nuove famiglie: sono stati loro, ad esempio, a proporre il centro di allattamento realizzato poi insieme ad Unicef». A parlare del lavoro in Parlamento il senatore Nicola Morra e i deputati veronesi Mattia Fantinati e Francesca Businarolo. «In questi anni siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto. Ma il vero cambiamento, lavorando a contatto con i cittadini, lo stanno facendo i nostri sindaci».E.G.

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