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Il frate ungherese: «Dove siamo? mi chiedevano»

Nell’omelia per la messa celebrata ieri mattina, padre Cipriano, del convento dei cappuccini di Mestre, ha ricordato la «tragedia della strada a Verona che ha sconvolto il mio Paese e l’Italia», ma ha rivolto l’attenzione anche ad altri drammi, come «i morti della neve, i morti del terremoto, la situazione drammaticamente difficile che sta attraversando il centro Italia».

Padre Cipriano sabato era a Verona «per portare una parola di conforto, un segno di solidarietà» ai sopravvissuti dello schianto e il rogo del pullman che stava riportando a casa a Budapest 56 persone, studenti, professori, genitori, dopo la vacanza sulla neve in Francia.

«Sono stati contenti», dice dei ragazzi che ha incontrato, «di sentire una persona che parlava ungherese. Sono andato per stare vicino a questi ragazzi, come mi è stato chiesto dalla Conferenza episcopale ungherese. Erano in un Paese diverso dove si parla una lingua diversa. Sono miei connazionali e io amo il mio Paese».

Dice di averli visti «scioccati, sconvolti, parlavano tra di loro, poi improvvise scoppiavano crisi di pianto. Io ho parlato di banalità, come credo facciano gli psicologi in questi casi. Tra loro c’è stato anche chi è rimasto sorpreso di vedere un padre cappuccino ungherese. Si saranno chiesti forse “ma chi è questo Babbo Natale di gennaio con la barba lunga“. Mi chiedevano “dove siamo?“ e io rispondevo. Avevano perso tutto: i bagagli, i documenti, qualcuno il telefonino con cui chiamare casa. Tutto bruciato nel rogo del pullman».

Negli incontri, «puri segni di solidarietà umana. Come quella dimostrata dai tanti connazionali che sono arrivati a Verona per portare generi alimentari, vestiti. C’erano ragazzi senza scarpe, in maglietta con le maniche corte. Non avevano altro».

Nella tragedia, ricorda padre Cipriano con parole cariche di dolore, «sono morti dei loro compagni, «ragazzi tra i 14 e i 18 anni. Ho sentito che anche il professore di educazione fisica ha perso i due figli. Ha salvato altre persone non è riuscito a salvare i suoi figli».

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