<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Il filobus nasce zoppo, ora serve
una svolta»

«Se ogni giunta non fosse più preoccupata di segnare le distanza da chi l'ha preceduta ma guardasse al bene della città, oggi Verona avrebbe già un mezzo di trasporto di massa, innovativo, ecologico, moderno. Il progetto tramvia era infatti pronto alla partenza dei cantieri nel 2007 ma è stato fermato dalla prima giunta Tosi per far partire l'iter del filobus». Lo dicono i consiglieri comunali del Pd Luigi Ugoli ed Eugenio Bertolotti. «In assenza di una adeguata politica della mobilità, neanche il filobus sarà risolutivo. I nostri problemi di inquinamento e traffico congestionato richiedono infatti misure incisive sia sotto l’aspetto infrastrutturale che delle politiche ambientali e viabilistiche. Già ridotto rispetto alle potenzialità di una tramvia, l’amministrazione in carica ha fatto di tutto per ridurre i potenziali benefici del nuovo mezzo, deviandolo da un’arteria come l’asse di viale del Lavoro e omettendo la preparazione di un dettagliato piano del traffico capace di garantire al filobus tempi di percorrenza concorrenziali rispetto al traffico privato». «Più in generale», concludono, «l’amministrazione lascia la città senza un piano del traffico aggiornato. I temi di mobilità e programmazione viabilistica si imporranno alla prossima amministrazione, qualunque essa sia. Il tempo per compiere scelte rimandate da 10 anni non mancherà: i mille giorni dei lavori per il filobus scattano solo dalla consegna dell’ultimo stralcio, quindi anche il 2019 è una data di termine virtuale».

Suggerimenti