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Il Comune riparte, filobus primo obiettivo

Una seduta del Consiglio comunale a Palazzo Barbieri: a settembre riprende l’attività amministrativa
Una seduta del Consiglio comunale a Palazzo Barbieri: a settembre riprende l’attività amministrativa
Una seduta del Consiglio comunale a Palazzo Barbieri: a settembre riprende l’attività amministrativa
Una seduta del Consiglio comunale a Palazzo Barbieri: a settembre riprende l’attività amministrativa

In rampa di lancio per chiudere, nell’ultimo semestre di mandato 2012-2017 prima delle elezioni amministrative del 2017, la partita delle grandi opere. Che restano il filobus, il project financing per la riqualificazione dell’ex Arsenale e in teoria il Passante nord con traforo delle Torricelle. Venerdì la Giunta comunale torna e riunirsi in via ordinaria e per il sindaco Flavio Tosi e i suoi assessori l’agenda è fittissima. Ciò tanto più dopo le dure polemiche politiche estive su Amt e filobus.

FILOBUS AL «VEDO». «Io rientrerò a Verona giovedì», ci dice al telefono Tosi, in ferie per qualche giorno, «e già lunedì avremo l’ennesima riunione sul filobus, in cui dovremo decidere chi fa cosa e in quali tempi. Cercheremo di sfruttare il filo diretto creato con Roma per definire la questione in tempi stretti».

TRAFORO, LA PROROGA. Il sindaco Tosi, sul traforo delle Torricelle bloccato per problemi di sostenibilità economica, spiega che «la Technital ha chiesto un’ulteriore proroga, perché c’è in vista il passaggio della proprietà dell’autostrada A4 Holding e in pista c’è la spagnola Abertis, che acquisirà la maggioranza della quote, il 51,4 per cento. E la scadenza è l’8 settembre». La società - che gestisce l’autostrada Brescia-Padova con Serenissima, di cui Tosi è presidente - ha ottenuto tre settimane fa dal Cipe il via libera al nuovo piano finanziario, necessario per il rinnovo della concessione per gestire la Brescia-Padova. Si attende la firma della convenzione fra A4 e ministero delle infrastrutture.

La A4, lo ricordiamo, ha da parte un finanziamento di 53 milioni per il traforo, sinora congelato in attesa del rinnovo. Ma la Abertis, se otterrà la maggioranza, pari a quasi 600 milioni, potrebbe acquisire l’intero project financing del passante nord, quindi realizzarlo interamente e non più in due fasi. «Abertis ha presente tutto», spiega Tosi, «ma soltanto dopo il passaggio di consegne valuterà il da farsi».

OSTACOLI ARSENALE. Il Comune sta ottenendo tutti i pareri sulla proposta progettuale di riconversione dell’ex Arsenale di Italiana Costruzioni, ma rimane un ostacolo. «Il prima possibile vogliamo produrre la dichiarazione di pubblico interesse dell’opera, per far partire la gara di project financing», dice Tosi, «ma resta l’ostacolo del limite massimo del 30 per cento di contributo pubblico a un project, previsto dal Codice degli appalti. Ho già fatto presente al ministro Delrio che bisogna eliminarlo», spiega Tosi, «e speriamo che intervenga quanto prima».

IL CASO. No al Teatro Romano affittato a un’azienda per un evento privato, con pista di palaghiaccio, come denuncia il capogruppo del Pd Bertucco? «Nel mondo occidentale è normale affittare monumenti pubblici per eventi privati. Bertucco ha posizioni antistoriche, da soviet. Non è per soldi, perché il Comune ha da parte cento milioni vincolati con il patto di stabilità», dice Tosi, «e quindi non è povero. Noi affittiamo il Teatro Romano per un evento di altissimo livello, di una grande azienda veronese. E le risorse ottenute andranno comunque alla cultura e al turismo. Il tutto», aggiunge, «nel rispetto del monumento. Ricordo a Bertucco che siamo stati noi a trovare cinque milioni per restaurare il museo archeologico e 14 milioni, con l’art bonus, per la manutenzione dell’Arena».

CONSIGLIO. Lunedì tornerà a riunirsi la conferenza dei capigruppo in Consiglio comunale, che dovrà fissare la data della prima seduta dell’ultimo sessione semestrale di attività consiliare, prima delle elezioni. «Dopo la telenovela estiva dell’Amt, chiusa, andremo avanti con i grandi progetti per la città», dice Massimo Piubello, capogruppo della Lista Tosi, «e ora basta beghe da pollaio».

Enrico Giardini

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