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Il caso Tosi crea scompiglio nel centrodestra

Tosi fra Maschio (a sinistra) e Sboarina alla prima seduta del Consiglio comunale, nel luglio scorso
Tosi fra Maschio (a sinistra) e Sboarina alla prima seduta del Consiglio comunale, nel luglio scorso
Tosi fra Maschio (a sinistra) e Sboarina alla prima seduta del Consiglio comunale, nel luglio scorso
Tosi fra Maschio (a sinistra) e Sboarina alla prima seduta del Consiglio comunale, nel luglio scorso

Enrico Giardini Flavio Tosi nella “quarta gamba” agita il centrodestra. Al punto da provocare un caso politico. Sull’asse Verona-Roma passando per Milano. Già perché l’ex sindaco, consigliere comunale della Lista Tosi e segretario del Fare!, con Zanetti, Lupi, Costa, Quagliariello, Fitto, Romano e i loro movimenti liberal-popolari-moderati, ed Energie per l’Italia di Parisi, si sente parte della coalizione di centrodestra per le elezioni politiche del 2018. Formata anzitutto da Lega Nord (Salvini), Forza Italia (Berlusconi) e Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni). Questi ultimi tre partiti - Lega, FI e FdI - in coalizione con le liste civiche Battiti e Verona Domani formano però la maggioranza del sindaco Federico Sboarina. A cui Tosi, con l’altro consigliere ed ex assessore Alberto Bozza, e poi con la senatrice del Fare! Patrizia Bisinella e Paolo Meloni, di Ama Verona, sta conducendo una dura opposizione. Non passa giorno che non prenda posizione contro l’operato di Sboarina. Che peraltro dal 2007 al 2012 fu suo assessore. E comunque la Lega fino al 2015, cioè alla cacciata di Tosi dalla Lega da parte del segretario federale Matteo Salvini, era in maggioranza con Tosi. L’ex sindaco - secondo cui, come ha detto ieri a L’Arena, nelle coalizioni «i veti ci sono sempre stati, ma vanno superati» - viene però avversato sul piano nazionale. Come ha dichiarato ieri al nostro giornale Salvini, che sarà oggi dalle 18 a Verona, «non c’è posto nel centrodestra per chi ha corso contro di noi». E lo ha dichiarato proprio in riferimento a Tosi, puntando Salvini a essere il leader del centrodestra e a diventare lui il presidente del Consiglio. Anche nel centrodestra locale però è partito lo sbarramento. «Tosi con la “quarta gamba” rientra del centrodestra? È paradossale, visto che da tre anni non fa altro che andare contro al centrodestra». Lo dice Matteo Gelmetti, già presidente della Prima circoscrizione Centro storico (provenienza An-Pdl) ora in Battiti, uno degli uomini più vicini ora a Sboarina. Gelmetti - presenti il capogruppo di Battiti Verona Domani Marco Zandomeneghi, quello della Lega Vito Comencini con il consigliere Roberto Simeoni, gli assessori Marco Padovani e Filippo Rando, Andrea Velardi capogruppo di Forza Italia, Gianmarco Padovani capogruppo di Verona Pulita con Diego Begalli di Vrp, vicepresidente di Veronamercato - fa un po’ di cronistoria politica. «Nel 2014 Tosi non faceva altro che attaccare Berlusconi, oggi invece lo considera l’unico riferimento del centrodestra», spiega Gelmetti. «Nel 2015 ha corso e perso contro Luca Zaia alle regionali, poi era con Alfano che oggi non è neanche nella quarta gamba. Nel 2016 ha sostenuto Marchini a Roma, che ha perso, e poi era con Renzi per il Sì al referendum costituzionale, sconfitto. Nel 2017 ha corso contro Sboarina alle amministrative, perdendo. Insomma: tre anni contro il centrodestra, di cui Verona è una roccaforte. Quindi, lui non deve entrarci. Anche perché visti i risultati...porterebbe sfortuna». Epperò Tosi non molla, nel progetto “quarta gamba”, un raggruppamento che prima o poi troverà un nome che identifichi quello schieramento. C’è poi un ulteriore caso politico. Nella “quarta gamba” c’è Idea, il movimento di Gateano Quagliariello. Di cui è coordinatore veneto e nel direttivo nazionale Stefano Casali. Cioè l’ex vicesindaco tosiano, già capogruppo tosiano in Consiglio regionale ma poi passato - con l’altro veronese Andrea Bassi, ex leghista ed ex tosiano - in Centro Destra Veneto. A sostegno della maggioranza del presidente della Regione Luca Zaia. Un caso politico, dunque, Tosi e la “quarta gamba”. Nazionale, regionale e locale. E oggi arriva, alle 18 al Due Torri, Antonio Razzi, il senatore di FI che ha scritto un libro. Lo presenterà Aldo Brancher, l’ex deputato fedelissimo a Berlusconi, convinto proprio da Brancher, nel 2007, a candidare sindaco del centrodestra l’allora leghista Tosi. Salvini e berlusconiani: la sfida per la leadership nel centrodestra passa, oggi, da Verona. •

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