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Il Carnevale dei vandali Violenza, una denuncia

La sfilata dei carri è durata fino a sera, molti carri hanno attraversato la città che era già calato il buio FOTOSERVIZIO MARCHIORILa facciata della chiesa di san Nicolò imbrattata con le uovaBattaglia in piazza a colpi di farina, uova e schiuma, anche se vietata
La sfilata dei carri è durata fino a sera, molti carri hanno attraversato la città che era già calato il buio FOTOSERVIZIO MARCHIORILa facciata della chiesa di san Nicolò imbrattata con le uovaBattaglia in piazza a colpi di farina, uova e schiuma, anche se vietata
La sfilata dei carri è durata fino a sera, molti carri hanno attraversato la città che era già calato il buio FOTOSERVIZIO MARCHIORILa facciata della chiesa di san Nicolò imbrattata con le uovaBattaglia in piazza a colpi di farina, uova e schiuma, anche se vietata
La sfilata dei carri è durata fino a sera, molti carri hanno attraversato la città che era già calato il buio FOTOSERVIZIO MARCHIORILa facciata della chiesa di san Nicolò imbrattata con le uovaBattaglia in piazza a colpi di farina, uova e schiuma, anche se vietata

Ragazzi armati di uova e farina e ragazzine felici, dai capelli tutti impiastricciati, hanno preso possesso, ieri pomeriggio, di piazza Bra. Mentre tutt’intorno i carri sfilavano per le vie della città, lanciando coriandoli e caramelle ai bambini vestiti in maschera, i teenager si divertivano a modo loro, giocando a schivare e a colpirsi con uova, farina bianca e gialla, stelle filanti spray.

Subito dopo il suono della campanella, l’appuntamento era fissato e atteso da tempo: intorno alle 12,30-13 gli studenti hanno iniziato a riversarsi tra piazza Bra, piazza San Nicolò, via dei Mutilati e corso Porta Nuova, carichi di entusiasmo e di voglia di divertirsi. All’inizio un po’ più timorosi, poi con il passare delle ore sempre più spavaldi, hanno trascorso tutto il pomeriggio a rincorrersi, lanciandosi addosso tutto ciò che potevano e, una volta terminate le «munizioni», andavano a rifornirsi nuovamente nei negozi più vicini, per poi ricominciare la battaglia.

Nei supermercati del centro centinaia di ragazzini hanno fatto la spola, avanti e indietro, con zaini, borse e persino carrelli, fino a svuotare gli scaffali dei prodotti più gettonati, uova e farina appunto, ma anche schiuma da barba, bibite e alcolici, acquistati dai maggiorenni e ceduti pochi metri più in là ai giovanissimi. E infatti è stato nel tardo pomeriggio che la situazione è degenerata. Lo spettacolo più desolante si è avuto in piazza San Nicolò, lontano dagli occhi delle forze dell’ordine, che erano schierate soprattutto in piazza Bra. Già alle 16 il sagrato della chiesa era stracolmo di cartoni vuoti di sacchetti dei supermercati, farina, uova finite un po’ ovunque, per terra, sugli scalini, ma anche sulla facciata della chiesa, peraltro appena ristrutturata. «È vergognoso quanto è successo in piazza San Nicolò», ha commentato il presidente dell’Amia, Andrea Miglioranzi, rassicurando i veronesi sul fatto che entro mezzanotte tutto sarebbe già stato ripulito: «Sono basito di fronte a tali atti di vandalismo, anche se siamo a carnevale. Una chiesa non deve mai essere imbrattata in quel modo».

Qualche lamentela è arrivata anche da spettatori del carnevale, arrivati per assistere alla sfilata, che sono stati coinvolti loro malgrado nella battaglia in corso. «Stavamo entrando in via dei Mutilati, quando mia moglie è stata colpita con un uovo alla testa», racconta Mario, in compagnia della moglie Lorella. «Divertirsi è giusto, ma non è questo il modo di giocare: non si possono lanciare cose tra la folla così». A pochi metri di distanza, vicino a volto San Luca, il 118 è dovuto intervenire per un ragazzino che ha accusato un malore, dovuto probabilmente a qualche bicchiere di troppo. Nel parapiglia generale qualche disordine è inevitabile, e non sempre i protagonisti sono i ragazzini. Una coppia di Palazzolo sull’Oglio, arrivata appositamente a Verona per i carri, è stata aggredita durante la sfilata. «Una donna nella fila davanti a me si è arrabbiata, perché pensava che fossimo noi a spingerla, quando in realtà era la folla dietro», racconta una signora bresciana, tenendo l’impacco di ghiaccio, fornito dal 118, appoggiato sullo zigomo: «A un certo punto si è girata e mi ha dato un pugno in faccia, poi ha fatto finta di svenire, e quando si è rialzata ha colpito anche mio marito». Gioie e dolori al Venerdì gnocolar.

VIOLENZA SESSUALE. S’è sentita una mano addosso, mentre era in giro con le amiche per festeggiare il venerdì gnocolar. S’è voltata e si è trovata davanti un uomo, marocchino, che s’è messo a ridere. ma da ridere c’era davvero poco, e lei, una diciottenne veronese non ci ha pensato due volte, ha chiamato la centrale operativa della polizia, denunciando quanto aveva appena subito. La polizia, che assieme alle altre forze dell’ordine era di pattuglia, sia con auto con i colori d’istituto che in borghese, è arrivata in piazza Bra in un battibaleno e ha individuato subito il responsabile del palpeggiamento. L’uomo, 42 anni, è marocchino e avrebbe avuto un decreto d’espulsione dal territorio italiano è stato portato in questura. È risultato essere ubriaco e parrebbe aver palpeggiato anche altre donne, ma fino a ieri, nel tardo pomeriggio, nessuna altra denuncia era stata formalizzata. Per lui, il Pm di turno, Elvira Vitulli ha disposto la denuncia per inottemperanza dell’articolo 14 della legge Bossi-Fini e la denuncia per violenza sessuale. Per l’uomo è in corso la ricerca di un posto in un centro di identificazione, dove dovrà andare fino all’espulsione.M.TR. e A.V.

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