Dopo gli incontri di ieri con il direttore operativo Francesca Tartarotti, i sindacalisti della Fondazione Arena Paolo Seghi della Cgil, Nicola Burato della Cisl, Ivano Zampolli della Uil e Dario Carbone della Fials, a proposito della programmazione artistica per la stagione invernale che è stata loro presentata, hanno espresso una serie di osservazioni.
Per loro «la programmazione è quanto meno contraddittoria e non condivisibile. Manca completamente uno spazio per il ballo. La questione ballo è nota, ma si inserisce in una discussione ancora aperta: Rsu e Organizzazioni sindacali si stanno attivando per individuare soluzioni a tutela e prospettiva per questo complesso artistico, ritenendole l'unica via praticabile per evitare uno scontro che potrebbe essere esiziale per l'intero teatro».
«Abbiamo fatto notare che già oggi», proseguono i sindacalisti, «corpi di ballo di altre Fondazioni, tra i quali il corpo di ballo dell'opera di Roma di cui il dottor Carlo Fuortes (commissario della Fondazione Arena, ndr) è sovrintendente, operano nel Triveneto. Al netto di possibili quanto evidenti conflitti d'interesse, una logica di condivisione tra le parti e non di pura e sterile contrapposizione al fine rendere percorribile questa via sarebbe indispensabile per il bene di tutto il Teatro».