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«I passeggeri devono essere avvisati uno a uno»

O’Leary, Ceo di Ryanair
O’Leary, Ceo di Ryanair
O’Leary, Ceo di Ryanair
O’Leary, Ceo di Ryanair

Adiconsum Verona e l’Unione Nazionale Consumatori ricordano quanto prevede la Carta dei diritti dei passeggeri in caso di cancellazione del volo. Secondo il Regolamento (CE) n. 261/2004 se la cancellazione non è dovuto a circostanze eccezionali, come nel caso specifico di Ryanair, il passeggero ha diritto di scegliere se ricevere il rimborso del prezzo del biglietto, entro 7 giorni, o se essere indirizzato su un volo alternativo verso la destinazione finale appena possibile o scegliendo una data successiva.

Altrimenti può ricevere la compensazione pecuniaria che varia dai 250 ai 600 euro a seconda dei chilometri delle tratte; o assistenza con telefonate, pasti e bevande, sistemazione in albergo e trasferimento tratta aeroporto-albergo e viceversa. Il diritto all'assistenza non dovrebbe scattare se il consumatore viene correttamente avvisato e non si reca inutilmente in aeroporto.

Il diritto non scatta nemmeno se il consumatore è informato della cancellazione con almeno 2 settimane di preavviso, o 7 giorni prima purché venga offerto un volo alternativo non più di 2 ore prima dell’orario di partenza originario. Nessun rimborso anche nel caso in cui il vettore possa provare che la cancellazione del volo è stata causata da circostanze eccezionali che non si sarebbero comunque potute evitare.

Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, evidenzia che non basta, che la compagnia aerea irlandese metta sul sito l'elenco dei voli cancellati. «I consumatori vanno avvisati uno per uno, attraverso il numero di telefono e le email lasciate al momento della prenotazione», sottolinea, invitando Enac e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti a convocare Ryanair per accertare se le cancellazioni previste in Italia sono tutte indispensabili. E conclude: «Non vorremmo che alcune nazioni fossero più favorite rispetto ad altre, solo per una maggiore attenzione e pressione politica». C. BAZ.

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