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Hillary, tifo bipartisan
«Ci vuole una donna»

Michela SironiCinzia BonfriscoAlessia RottaFrancesca Businarolo
Michela SironiCinzia BonfriscoAlessia RottaFrancesca Businarolo
Michela SironiCinzia BonfriscoAlessia RottaFrancesca Businarolo
Michela SironiCinzia BonfriscoAlessia RottaFrancesca Businarolo

Hillary Clinton è entrata nella storia: è la prima donna candidata alla Casa Bianca per i Democratici. La prima donna che potrebbe ricoprire il ruolo di presidente degli Stati Uniti d'America. Una notizia che non è passata inosservata tra le veronesi che ricoprono o hanno ricoperto un ruolo politico.

Come Michela Sironi, la prima donna che è riuscita a diventare sindaco di Verona. «Un tempo i presidenti degli Stati Uniti erano uomini e bianchi, poi è arrivato Obama e ora potrebbe toccare alla Clinton», sottolinea l’ex prima cittadina. «Le donne ricoprono ruoli sempre più importanti e ciò avviene in un periodo in cui, al contempo, la violenza nei confronti del genere femminile si acuisce. Sembrano due fattori contrastanti, ma siamo comunque di fronte a un cambio di mentalità».

Sironi ha guidato Verona dal 1994 al 2002. «Un sindaco deve affrontare e risolvere i problemi della città», spiega. «Io credo che le donne abbiano una maggiore capacità di arrivare in fretta a una soluzione. Nella stessa giornata ci dobbiamo occupare di più impegni contemporaneamente, la casa, la famiglia, il lavoro: non abbiamo tempo da perdere».

Una posizione simile a quella di Francesca Businarolo, deputata del M5S. «In un ambiente prettamente maschile, una donna riesce a inserirsi solo tirando fuori le unghie, il carattere», commenta. «Siamo più concrete nell'approccio al lavoro rispetto agli uomini. Siamo noi a dare i tempi, a imporre le scadenze e a rispettarle. Se ci fossero più donne in politica, le cose andrebbero più velocemente».

La capogruppo al Senato di Conservatori e Riformisti, Cinzia Bonfrisco ricorda, oltre alla Clinton, anche Theresa May, nuovo leader dei conservatori e nuovo premier britannico. «Una donna può dare una prospettiva diversa da quella maschile, come testimoniano molte storie di personaggi femminili illustri», sostiene Bonfrisco. «Si tratta di un “pensiero materno” sul mondo, volto allo sviluppo e alla crescita delle persone, che non sempre lo sguardo maschile riesce ad avere».

Secondo la senatrice, «l'ondata di amministratrici e sindaci donne elette negli ultimi mesi è solo la punta di un iceberg che pian piano si muove nell'artico della politica. E la politica, da sempre, registra per ultima le tendenze e i cambiamenti che prima arrivano nella società».

Alessia Rotta, deputata del Pd, analizza l'ascesa di Hillary Clinton. «È una donna privilegiata, colta, appartenente a una classe sociale elevata. Ma neppure lei è sfuggita al destino di dover dimostrare molto più dei maschi per conquistare credibilità e autorevolezza», sottolinea. «In un momento in cui diseguaglianze e discriminazioni producono società sempre più frammentate e litigiose, è importante che a “mediare” ci sia un capo di Stato che sa di cosa si tratta. Una figura politica rigorosa fino alla durezza, ma che nel suo profilo Twitter si definisce: moglie, mamma, nonna, sostenitrice dei diritti dei bambini e delle donne. Poi arrivano gli incarichi ufficiali. Saper tenere tutto insieme, fra le difficoltà. Una donna ci riesce, deve».

Manuela Trevisani

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