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L’ANALISI

Guerfi: «Gli jihadisti?
Assassini. Ma chi
vende loro le armi?»

Preghiera del venerdì nel luogo di culto dei musulmani in via Bencivenga Biondani
Preghiera del venerdì nel luogo di culto dei musulmani in via Bencivenga Biondani
Preghiera del venerdì nel luogo di culto dei musulmani in via Bencivenga Biondani
Preghiera del venerdì nel luogo di culto dei musulmani in via Bencivenga Biondani

«Questi sono criminali, assassini. Non li definisco nemmeno terroristi, perché sarebbe implicitamente come riconoscere loro una connotazione politica. Ma sul perché siamo arrivati a questo grado di violenza è necessario fare un discorso che vada fuori dalle ipocrisie». Così Muhammad Guerfi, membro dell’Unione italiana comunità islamiche in Italia e da sempre portavoce dei musulmani, ieri sera ospite di «Diretta Verona» su Telearena.

Anche lui ha ascoltato il discorso di Abdelmajid Kinani, un imam di Monfalcone che ha spopolato in rete in queste ore con la dura condanna degli attentati, definendo «assassini» quelli che hanno colpito in Francia, ma anche con la preoccupazione che perfino tra i bambini a scuola adesso ci sia un atteggiamento diverso nei confronti dei musulmani.

«Il giorno dopo l’attentato di Parigi ero alle scuole Pasoli, abbiamo parlato dei fatti che sono accaduti. Il dialogo è fondamentale. È accaduto anche nelle nostre scuole elementari che i bambini, pure quelli italiani, abbiano scimmiottato quelli dell’Isis, come una volta si faceva con Rambo, perché non capiscono quello che vedono in televisione, assorbono e basta, quindi andare nelle scuole resta prioritario. Ma quello che mi ha colpito, quest’anno dopo Charlie Hebdo, piuttosto che dopo Parigi è che la gente vuole sapere, vuole conoscere le cause. Dopo l’attentato alle Torri gemelle con i musulmani la gente non parlava, neanche li voleva vedere. Adesso invece vuole capire», dice Guerfi. E comprendere questa situazione è complicato. Sono le origini politiche che debbono essere esaminate, anche se sono complicate.

Come siamo arrivati a questo, chi compra le armi ai terroristi, chi fornisce loro i mezzi per mettere in atto le loro strategia del terrore? «È colpa nostra, di noi occidentali e mi ci metto anche io», dice Guerfi, «non basta dire che sono criminali. Bisogna analizzare le motivazioni del come sono nati. Chi finanzia l’Isis acquistando il suo petrolio? Chi fornisce le armi di ultima generazione a questa gente? Perché fino adesso non si è voluto vedere quello che stava accadendo? In Siria il regime ha giustiziato 250 mila concittadini, i primi ad essere ammazzati siamo stati noi musulmani. Perchè si è permesso che ciò accadesse nel silenzio mondiale? Ci sono vittime meno vittime rispetto ad altre? Da una parte gli Usa, dall’altra la Russia, in mezzo l’Europa a fare da cuscinetto. Gli attentati accadono in Europa che non ha una politica unitaria», aggiunge Guerfi, «c’è chi bombarda, chi ha basi in Afghanistan, chi lascia aperte le frontiere e chi le chiude, ciascun Paese europeo ha una politica diversa rispetto a un altro. Cos’è l’Europa, che non esiste se non sulla carta? Dobbiamo avere il coraggio di dire che le mani dei politici sono sporche del sangue delle vittime degli attentati. E dobbiamo prestare attenzione a una cosa soprattutto: l’occidente politico è un’altra cosa rispetto all’occidente popolare».

A Verona e provincia i musulmani sono circa 23 mila, (maggioranza marocchina, 15-16 mila circa), il resto è un amalgama del mondo arabo-islamico.

In questi giorni anche alla moschea di via Bencivenga e Biondani si sta più attenti a chi arriva per la preghiera: «Abbiamo telecamere, da sempre collaboriamo con la polizia. Ci sono i militari che presidiano il posto. Il nostro centro di preghiera accoglie tanti fedeli, (700-800 il venerdì, giorno di preghiera), noi stessi stiamo attenti a chi sono, qualche esagitato può esserci anche tra noi. Da oltre un anno prestiamo un’attenzione maggiore»

Alessandra Vaccari

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