«I dati registrano, nell'ultimo anno, un aumento allarmante sia dei tentati suicidi che dei casi di bullismo e cyberbullismo. Ma quello che preoccupa è anche l'emergere di nuovi fenomeni come la fobia scolare e della dipendenza da internet». E’ l’allarme lanciato dalla responsabile del Punto Ascolto Giuliana Guadagnini. «Nel primo caso i ragazzi vivono con ansia il rapporto con il mondo della scuola, fino a sviluppare attacchi di panico e il totale rifiuto di recarsi sui banchi. Nel secondo, si rinchiudono in una sorta di mondo parallelo fatto di relazioni esclusivamente virtuali, tanto che le famiglie non riescono a riportarli alla realtà. Inoltre, sono sempre più i casi di giovani che escono da scuola e non fanno rientro a casa», continua l’esperta, «segnale di un forte disagio vissuto anche tra le mura domestiche: i ragazzi non si sentono capiti». Le cause? Le colpe? «Manca un ascolto profondo dei problemi dei ragazzi da parte degli adulti», continua la psicologa., «i genitori, presi dalla crisi e dalle difficoltà lavorative, hanno sempre meno tempo, mentre i docenti non hanno una formazione specifica sul tema delle relazioni. E così gli studenti cercano rifugio in un gruppo che nella gran parte dei casi ha le stesse problematiche. Insomma, si sentono soli di fronte al futuro».
E a preoccupare gli addetti ai lavori è anche il tema della droga, dopo un questionario distribuito a mille ragazzi delle superiori di città e provincia, che ha certificato quello che, finora, era solo un sospetto: quasi 600 ragazzi hanno ammesso che nella loro scuola gira droga, 373 hanno confessato di averne fatto uso. «Quel che è peggio, è l'età della prima assunzione : 14 anni», aggiunge Guadagnini,« significa che la prevenzione dell'uso di sostanze deve utilizzare nuove metodologie e partire già alle scuole medie. Nel frattempo, le scuole chiederanno ancor più la collaborazione delle forze dell'ordine, perché intervengano con i controlli in classe in maniera ancora più stringente». E.PAS.