<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
DOPO LE STRAGI DI PARIGI

Gran Guardia,
annullato l’evento
degli islamici

Auditorium della Gran Guardia (FOTO D'ARCHIVIO)
Auditorium della Gran Guardia (FOTO D'ARCHIVIO)
Auditorium della Gran Guardia (FOTO D'ARCHIVIO)
Auditorium della Gran Guardia (FOTO D'ARCHIVIO)

Il Comune ha revocato la concessione dell’auditorium della Gran Guardia alla «Notte della speranza», la manifestazione benefica organizzata da Islamic relief Italia in programma per lunedì sera.

Ieri la Giunta comunale ha deciso «per motivi di ordine pubblico» che la serata di musica e spettacolo per la raccolta di fondi a favore di progetti di emergenza in Siria, promossi dall’organizzazione islamica non governativa, non troverà ospitalità nel palazzo che si affaccia sulla Bra.

Un no motivato da valutazioni «di ordine pubblico».

A spingere la Giunta a revocare la concessione è stata l’annunciata partecipazione dell’imam e teologo egiziano Omar Abdelkafi. Una «persona equilibrata, moderata e un sapiente dell’Islam che si è sempre espresso contro il terrorismo», dice di lui Muhamad Guerfi, responsabile del Centro islamico di via Bencivenga-Biondani. Il giornale Libero, dichiaratamente anti-islamico, l’ha bollato invece come «seminatore di odio», ma a scatenare le polemiche sul suo arrivo in riva all’Adige era stato un video in rete in cui Abdelkafi, riferendosi alla strage di Charlie Hebdo, sosterrebbe che «gli attentati di Parigi sono la puntata successiva della commedia andata in onda l’11 settembre».

Dopo aver saputo dell’annullamento Guerfi preferisce non fare dichiarazioni. Un analogo provvedimento è stato preso anche a Treviso dove la «Notte della speranza» era in programma la sera dopo Verona. E nel capoluogo della Marca, gli organizzatori hanno fatto sapere che valuteranno possibili azioni risarcitorie. Intanto, il sito web dell’Islamic Relief Italia annuncia che «per cause di forza maggiore il Dott. Omar Abdelkafi non sarà presente agli eventi della Notte della Speranza».

L’Ong operante in 30 Paesi, aveva regolarmente affittato l’auditorium. E per la serata di lunedì, con ingresso a 10 euro, c’era già il tutto esaurito. L’organizzazione era entrata nell’occhio del ciclone l’anno scorso dopo che il governo di Israele l’aveva accusata di finanziare Hamas. Accuse sempre respinte dai responsabili di Islamic relief. Quello che è certo è che essa collabora con l’Unione europea (dalla quale riceve fondi per le sue attività umanitarie), l’Organizzazione mondiale della sanità e con l’agenzia dell’Onu per i rifugiati. «Islamic Relief», si legge sul suo sito ufficiale, «si batte per alleviare la sofferenza, la fame, l’analfabetismo e le malattie in tutto il mondo, senza distinzione di colore, razza, genere o credo e si adopera per fornire aiuto in maniera compassionevole e dignitosa».

Contro lo svolgimento della kermesse si era espresso Massimo Giorgetti, esponente di Forza Italia e vicepresidente del Consiglio regionale. «Tenere a Verona, a due settimane dai tragici fatti di Parigi, un evento in cui è prevista la partecipazione di un discusso teologo-imam», sostiene, «vuol dire oltrepassare il limite. Perché anche in regioni e città tolleranti come il Veneto e Verona vi è un limite  il cui superamento diventa intollerabile anche per chi, come me, si ostina a credere nei valori della pace e della democrazia». Giorgetti punta il dito anche contro Guerfi, accusandolo di «ambiguità» sulle parole di Abdelkafi. E.S.

Suggerimenti