<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Giulietta, entrare dal Nuovo
era un’idea nata dal Comune»

La terrazza di Giulietta in un rendering del progetto di  ingresso al cortile dal Teatro Nuovo
La terrazza di Giulietta in un rendering del progetto di ingresso al cortile dal Teatro Nuovo
La terrazza di Giulietta in un rendering del progetto di  ingresso al cortile dal Teatro Nuovo
La terrazza di Giulietta in un rendering del progetto di ingresso al cortile dal Teatro Nuovo

Altro che «pax scespiriana». C’è sempre più ruggine nel cortile dell’amore. Nel sito del mito di Giulietta e Romeo, meta di un paio di milioni di visitatori all’anno, dopo l’illustrazione del progetto della Mox Corporation per gestire il museo e la Casa con ingresso a pagamento dalla palazzina Armani, c’è chi non la manda giù. Come Paolo Valerio, presidente della Fondazione Atlantide e direttore artistico del Teatro Nuovo, e il presidente della Società di palchettisti proprietaria del teatro, Zeno Poggi, con Marina Cesari, del Consiglio di amministrazione.

«Noi presentammo un progetto culturale tre anni e mezzo fa per riordinare il complesso e migliorare l’accoglienza nel cortile, su input dell’Amministrazione comunale. Che due volte approvò in Giunta la convenzione con noi, per una gestione sperimentale di tre anni. Da due anni e mezzo, però, non se ne sa più nulla. Ora, sentir dire dall’attuale assessore Ambrosini», aggiungono, «che l’ingresso da piazzetta Navona è una distorsione dell’immaginario collettivo del cortile di Giulietta, che dovrebbe avere ingresso e l’uscita su via Cappello, beh...questa sì è una distorsione, della realtà. Era stato il Comune, infatti, a commissionare e approvare il nostro progetto».

Su impulso del Comune con delibera di Giunta del 31 luglio del 2013 «per riqualificare la gestione dell’accoglienza del Cortile Casa di Giulietta», il Teatro Stabile presentò infatti il 25 febbraio 2014 il progetto culturale «Giulietta in love» per riqualificare il complesso, approvato dalla Giunta il 12 marzo 2014 e perfezionato con altri passaggi e modifiche. Fino, però, alla sospensione dell’applicazione della convenzione da parte della Giunta, dopo il voto in Consiglio comunale del 22 luglio 2014, per divisioni anche nella maggioranza tosiana e, allora, anche leghista dell’assessore Enrico Corsi.

L’idea Atlantide-Teatro Nuovo prevedeva l’ingresso al cortile da piazzetta Navona a 2,50 euro, quindi un percorso sul mito di Giulietta e Romeo passando dal Teatro Nuovo e dal foyer. Senza coinvolgere, però, la Casa. Incassi in massima parte al Comune e in quote minori ai gestori e anche ai condomini (negozi, albergo di lusso) che si affacciano sul cortile. Da oltre due anni, però, dopo vari aggiustamenti e controproposte, non senza polemiche e ricorsi al Tar dei condomini, tutto fermo. E ora spunta il progetto della Mox.

Attenzione: i dirigenti del Teatro Nuovo non contestano il progetto Mox, degli imprenditori veronesi Mirco e Alex Martinelli, padre e figlio, e i fratelli Carlo e Andrea Benatti. A creare sconcerto in Valerio e Poggi sono state appunto le parole dell’assessore al turismo, al commercio e alla mobilità Marco Ambrosini commentando l’idea Mox. Che prevede un ingresso a 8,50 euro per visitare il museo sul mito scespiriano e la Casa e poi passare nel cortile e uscire; o un ingresso a 2,50 euro, pure dalla palazzina Armani, per il solo cortile.

«A me piace il progetto della Mox, che riguarda la Casa, e conosco bene chi lo promuove», spiega Valerio, con Poggi e con Marina Cesari, del Teatro Nuovo che, lo ricordiamo, ha 171 anni ed è privato. «Ma il problema non è quello: noi ipotizzammo un percorso dal Nuovo perché niente di più legato al teatro c’è se non il mito di Giulietta e Romeo», dice Valerio. «E poi era stato il Comune a evidenziare la necessità di rivedere l’accesso al luogo, anche per problemi di ordine pubblico. Abbiamo lavorato centinaia di ore con dirigenti comunali, assessori e tecnici. Ma viste le polemiche politiche, nel settembre 2014 facemmo un passo indietro. Da allora, più nulla». Ma l’attività culturale del Teatro Nuovo, assicura Poggi, «da sempre legata al mito di Giulietta e Romeo, continua e cresce». E il cortile resta quello della discordia».

Enrico Giardini

Suggerimenti