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«Giù le mani
da quel brano,
non è politica»

Giù le mani da Un amore così grande. Il Movimento 5 Stelle è avvisato: la celebre canzone scritta dal compositore salentino Guido Maria Ferilli - famosa per le interpretazioni di Claudio Villa, Mario Del Monaco e più di recente di Francesco Renga - non può e non deve diventare la colonna sonora dei raduni pentastellati, come avvenuto al Foro italico di Palermo all’ingresso di Beppe Grillo. Chi solleva il caso? L’autore, Ferilli. Pronto a fare causa al M5S se dovesse ancora usare la «hit». «Ho scritto quel brano per tutti i cuori del mondo», ha detto Ferilli, «e non mi va che diventi un manifesto di un movimento politico». Il caso riguarda da vicino anche Verona. Già, perché il brano, composto 40 anni fa, diventerà un film sull’amore per l’opera lirica e scene sono state girate in Arena al concerto, dedicato all’opera, del gruppo Il Volo, formato da due tenori e un baritono, Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble. E c’è un precedente illustre: il cantautore canadese Neil Young ha intimato a Donald Trump, candidato repubblicano alla Casa Bianca, di non usare la sua musica alle convention, in particolare Rockin’in The Free World. Ivano Fossati invece non pose ostacoli all’uso de La canzone popolare per i comizi di Romano Prodi, ai tempi dell’Ulivo.E.G.

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