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Ideata da un veronese

Genitori separati, ecco l'app che prova ad aiutarli nella gestione dei figli

Ideata da un veronese
Arriva un'App per la gestione dei figli di genitori separati
Arriva un'App per la gestione dei figli di genitori separati
Arriva un'App per la gestione dei figli di genitori separati
Arriva un'App per la gestione dei figli di genitori separati

Niente più fraintendimenti tra moglie e marito ormai diventati ex, niente più discussioni a fine mese per la suddivisione delle spese, e notizie costantemente aggiornate sulla vita dei figli, anche se non si vive più a casa con loro.

Questi e molti altri sono gli obiettivi di Mantoapp, una nuova applicazione per smartphone lanciata nelle scorse settimane da un veronese, Andrea Quintarelli, padre di tre bimbi, che ha vissuto in prima persone le difficoltà della separazione.

Quintarelli ha iniziato a sviluppare questa applicazione nel gennaio del 2017 e lo ha fatto con la consulenza dell'avvocato Nicola Marconcini, dello studio Chieffo-Marconcini. «Quando ci si separa e uno dei genitori va a vivere fuori casa, si interrompono un po' le comunicazioni», racconta Quintarelli. «Questo distacco causa disagi e sofferenza anche ai figli, che non capiscono cosa sta accadendo e ne subiscono le conseguenze». Secondo Quintarelli, dunque, il primo obiettivo della app è proprio supplire alla mancanza di comunicazione. È sufficiente scaricare Mantoapp (Managing together application) e "accoppiarsi" con il profilo dell'ex coniuge per condividere ogni informazione.

I giorni della settimana sono diversificati con i colori del genitore che seguirà i figli e li accompagnerà a scuola, in palestra e a fare le varie attività previste con possibilità di fare richieste ed effettuare eventuali cambi o di pianificare le ferie, senza necessità di telefonate e messaggi. «Nella app c'è una sezione dedicata al profilo dei bambini, dove vengono inserite tutte le novità che li riguardano, come ad esempio il cambio di pediatra o le allergie alimentari: un genitore inserisce la nota e l'altro riceve la notifica», racconta Quintarelli. «Tramite l'app posso venire a conoscenza di un nuovo amichetto di mio figlio è importante che sappiano che noi ci prendiamo ancora cura di loro».

Questo il risvolto più umano dell'applicazione: l'altro, forse più freddo, è altrettanto essenziale. «Dall'esperienza maturata seguendo casi di separazioni e divorzi», racconta l'avvocato Marconcini, «posso dire che tra le criticità maggiori vissute dagli ex coniugi ci sono le dinamiche di gestione dei figli e l'aspetto finanziario».

Le coppie che si separano devono fare riferimento da un lato ai provvedimenti che disciplinano separazione e divorzio, che stabiliscono la quota da pagare per marito e moglie, e dall'altro al protocollo del Tribunale di Verona, che distingue le spese già concordate (come quelle mediche o legate all'istruzione) da quelle "straordinarie", che devono essere condivise, come ad esempio un corso di danza. Ma chi deve pagare quanto? «La app registra tutte le spese, consente di avere un bilancio immediato ogni mese e già suddiviso tra i due ex coniugi, superando così ogni motivo di discussione», prosegue Marconcini. «Inoltre, funziona anche da deterrente. Tutte le spese, infatti, sono registrate e condivise e i dati possono essere estratti e utilizzati come prova per tutelare i clienti».

Favorevole a Mantoapp anche Sabrina De Santi, presidente regionale dell'Aiaf, l'Associazione italiana degli avvocati per la famiglia: «Si tratta di un modo per pianificare e gestire meglio le spese e le attività che riguardano i figli cosi che gli ex coniugi, una volta superata la fase più difficile, possano tornare a parlarsi con più serenità».

Manuela Trevisani

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