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«Garantiremo a Verona tutte le infrastrutture»

La linea Alta capacità Brescia-Verona in fase di realizzazione
La linea Alta capacità Brescia-Verona in fase di realizzazione
La linea Alta capacità Brescia-Verona in fase di realizzazione
La linea Alta capacità Brescia-Verona in fase di realizzazione

Garantire al territorio scaligero infrastrutture ferroviarie e stradali che soddisfino i desiderata del mondo economico produttivo, e non solo. È quanto promesso ieri dai candidati veronesi del Pd in corsa per la prossima legislatura, in risposta anche alle recenti dichiarazioni del presidente di Confindustria Verona, Michele Bauli che, a margine dei lavori delle Assise tenutasi venerdì in fiera, ha evidenziato l’urgenza di infrastrutture che rendano Verona crocevia dei due corridoi, Nord-Sud ed Est-Ovest, in vista del completamento del tunnel del Brennero. «Dopo 15 anni di stallo, siamo riusciti a sbloccare i fondi per l’alta velocità ottenendo finanziamenti di circa 4 miliardi di euro per le tratte Brescia-Verona e Verona-Padova che verranno realizzate entro il 2025», evidenzia l’onorevole del Pd Vincenzo D’Arienzo. «Consentendo l’arrivo in città di treni merci adeguati, verrà favorito il Quadrante Europa, per renderlo un cruciale scalo europeo». «Ogni euro investito per l’alta velocità ne contempla altrettanti per le linee metropolitane utilizzate dai pendolari», fa presente Diego Zardini, mettendo in luce che la Tav rappresenta «una delle opere più a tutela dell’ambiente, in grado di favorire una reale mobilità sostenibile». «Verona ha una posizione geografica fortunata, al centro di passaggi commerciali e turistici. Essere fuori da circuiti ci penalizzerebbe con danni enormi», insiste Gianni Dal Moro, ricordando il rischio di vedere escluso il Quadrante dalla tratta dell’alta velocità, con la prima versione del progetto che si dirigeva direttamente al Brennero. Nel disegno strategico per incrociare la domanda dell’imprenditoria veronese e competere nel mercato della globalizzazione, gli esponenti del Pd, grazie alla proposta accolta dal Governo in occasione del rinnovo della concessione per la gestione dell’A22, contemplano anche un nuovo interporto a Isola della Scala, la strada mediana e la sistemazione del casello di Verona nord. «Il Governo Renzi ha accolto la nostra proposta di riesaminare la progettazione del collegamento ferroviario tra la stazione di Porta Nuova e l’aeroporto Catullo», dichiara ancora D’Arienzo. Tra le priorità ci sono poi l’ammodernamento del tratto ferroviario Verona-Rovigo, tra i peggiori d’Italia, la manutenzione della Transpolesana e un ferreo impegno perché possa finalmente andare a segno la realizzazione della variante Buttapietra-Verona in alternativa alla statale 12, il cui finanziamento ministeriale è stato compromesso, a detta di Zardini, «a causa di divisioni interne al centrodestra». Si guarda inoltre a una piattaforma logistica per le merci marittime con la creazione di un retroporto di quanto sdoganato a Venezia e nel Tirreno. Maurizio Facincani preme perché Verona sappia assumere un ruolo di cabina di regia sulle grandi scelte, con un dialogo puntuale e approfondito con i comuni limitrofi, ma anche con l’ateneo e chi fa ricerca. Conclude Dal Moro: «Ci aspettiamo che i piani territoriali urbanistici per la città d’ora in avanti tengano conto delle nuove infrastrutture destinate a rivoluzionare il territorio». •

Chiara Bazzanella

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