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Razzie a Borgo Roma

Furti al cimitero,
non c’è pace
neppure per i fiori

Razzie a Borgo Roma
Il cimitero di Borgo Roma
Il cimitero di Borgo Roma
Il cimitero di Borgo Roma
Il cimitero di Borgo Roma

Maria Teresa Agnoli non riesce a trattenere le lacrime. Proprio non si dà pace di non riuscire a garantire un fiore fresco, o perlomeno di plastica, ai genitori defunti parecchi anni fa. I tentativi di adornare i loculi che li custodiscono nel cimitero di Borgo Roma in via Benedetti sono continuamente mandati a gambe all'aria da ladruncoli della zona, che ripetutamente si portano via steli e vasi. «Non è una novità, ma ora non se ne può davvero più», dice la donna affranta, «l'altro giorno ho trovato una signora piangente sulla tomba del figlio, dove erano state sottratte delle orchidee e visto che nel rione mi conoscono in molti ho continuamente a che fare con persone che si lamentano e si sfogano».

 

La signora ha provato persino a infilzare una margherita con un sopporto appuntito in ferro, con l'unico risultato di ritrovare i petali ricoperti del sangue di chi probabilmente si è punto per tentare l'infelice ratto. «Sono sempre più anziana e spesso è la fiorista stessa ad avvertirmi che i loculi sono in disordine. Sentire i singhiozzi di quella mamma mi ha però messo davvero una gran tristezza e mi sono decisa a rivolgermi alla circoscrizione del quartiere, che mi ha però rimandata all'Agec». Il suggerimento di esporre una denuncia è stato eseguito ma, racconta ancora Maria Teresa, «in questura mi hanno detto che non hanno tempo per queste cose. Mio papà era un grande sportivo, noto in tutta la città e nominato persino cavaliere dello sport a Roma. Mia mamma la chiamavano la partigiana per il suo costante impegno vicino ai bisognosi, che fossero poveri o disabili. È possibile che io non abbia il diritto di ricordarli nemmeno con un fiore?». Conclude: «La telecamera che era stata collocata non funziona più e i fiori, con i vasi, continuano a sparire sia dai loculi che dalle tombe a terra. Inoltre sono state prese di mira anche persone a cui hanno strappato le collanine dal collo e rubato i portafogli in pieno giorno. Non pretendiamo chissà che, ma qualche controllo in più non guasterebbe». La signora Agnoli non è l'unica a reclamare qualche occhio elettronico in modo da «disturbare» i responsabili di questi continui furti: basterebbe (forse) come deterrente.

 

«Non ne possiamo più di questi scempi di cattivo gusto, dice un gruppo di donne munite di annaffiatoio per dare da bere ai vasetti ancora superstiti». «Ci sono periodi in cui i fiori vengono sottratti praticamente ogni giorno», evidenzia un altro signore del quartiere uscendo dal campo santo, «i soldi c'entrano gran poco, è una questione di umanità: ci viene negato di lasciare un simbolo affettuoso nel luogo in cui riposano i nostri cari». 

C.BAZZ.

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