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In gennaio in Basso Acquar

Fugge dopo aver causato un incidente: positivo a droga e alcol, prende 4 anni

In gennaio in Basso Acquar
Il motorino distruttoin Basso Acquar
Il motorino distruttoin Basso Acquar
Il motorino distruttoin Basso Acquar
Il motorino distruttoin Basso Acquar

Tagliò la strada a Diego Battocchio che, in sella allo scooter, stava andando a lavorare.

Erano le 5.40 del 12 gennaio, Abramo Diana quella notte aveva bevuto e risultò positivo ai cannabinoidi, non si fermò e, una volta bloccato dalle Volanti, la polizia municipale invece gli elevò contravvenzioni al codice della strada che gli costarono la decurtazione di 46 punti della patente.

Il ferito, padre di quattro bambini, venne ricoverato in prognosi riservata, un uomo forte e solo grazie a questo è sopravvissuto allo scontro.

 

Ieri l’epilogo: due anni e 8 mesi di reclusione per l’incidente e lo stato di alterazione, altri 8 per l’omissione di soccorso e il gup Luciano Gorra ha inflitto a Diana altri 8 mesi di arresto per essersi rifiutato di sottoporsi ai test (per l’alcol e le droghe). Quattro anni e due mesi in totale, gli è stata revocata la patente ed è interdetto per cinque anni dai pubblici uffici.

Dovrà risarcire, e questo sarà oggetto di un separato giudizio, ma a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva il trentenne di San Giovanni Lupatoto dovrà versare 20mila euro al signor Battocchio e 10mila alla moglie Elena (entrambi parte civile con l’avvocato Irene Dal Fior). E a fine udienza è tornato ai domiciliari. Abramo Diana venne arrestato poche ore dopo l’incidente, l’accusa principale, lesioni colpose era aggravata da cinque circostanze, poi il pm gli contestò altri cinque tra reati e violazioni e dispose per lui i domiciliari. Aveva la patente da meno di 3 anni e non si fermò a vedere il disastro che aveva combinato: proveniva da ponte San Francesco e dopo aver superato la fila di auto ferme al semaforo rosso, la cosiddetta «barriera di borgo Roma», aveva svoltato a sinistra per andare in via Basso Acquar.

Battocchio proveniva da via Faccio, era regolarmente nella sua corsia e venne centrato in pieno. Il suo Piaggio Tourer finì contro un’Ape car di Amia mentre Diana si allontanò. Sotto il ponte della ferrovia, a un centinaio di metri, lo bloccò una pattuglia delle Volanti che stava transitando in quel momento ma si rifiutò di sottoporsi sia all’alcoltest (il tasso alcolico risultò poi essere pari a 1,39 g/litro) sia all’esame per stabilire se guidasse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il signor Battocchio, sbalzato di sella, cadde rovinosamente e riportò gravissime lesioni alle gambe. Ricoverato d’urgenza e sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico rimase giorni in prognosi riservata e fu grazie alla sua prestanza fisica che, seppur con problemi, riuscì a sopravvivere all’incidente.

Quattro giorni dopo, difeso dall’avvocato Giuliana Locatelli, comparve davanti al gip Raffaele Ferraro. In quell’occasione si scusò per il comportamento, non rispose alle domande del gip ma fornì la spiegazione dei suoi comportamenti. Era in auto con altre tre persone e disse che non si era fermato subito perchè erano scoppiati gli air bags e il veicolo era stato invaso dal dispositivo salvavita. E per questo aveva cercato un piazzale dove accostare. Disse anche che si sarebbe sottoposto all’alcol blow, di aver chiesto l’utilizzo di un etilometro perchè non voleva andare in ospedale. Esami che poi avrebbero confermato lo stato di alterazione da alcol e droghe. Solo il 4 maggio ha scritto una lettera di scuse. Ieri la condanna.

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