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Franchetto con Salemi Sarà capolista del Pd

Entra nel vivo la campagna elettorale per la conquista di Palazzo Barbieri dopo dieci anni di amministrazione Tosi. L’11 giugno ci sarà il primo turno La candidata sindaco Orietta Salemi con Gustavo Franchetto nella sede del Pd FOTO MARCHIORI
Entra nel vivo la campagna elettorale per la conquista di Palazzo Barbieri dopo dieci anni di amministrazione Tosi. L’11 giugno ci sarà il primo turno La candidata sindaco Orietta Salemi con Gustavo Franchetto nella sede del Pd FOTO MARCHIORI
Entra nel vivo la campagna elettorale per la conquista di Palazzo Barbieri dopo dieci anni di amministrazione Tosi. L’11 giugno ci sarà il primo turno La candidata sindaco Orietta Salemi con Gustavo Franchetto nella sede del Pd FOTO MARCHIORI
Entra nel vivo la campagna elettorale per la conquista di Palazzo Barbieri dopo dieci anni di amministrazione Tosi. L’11 giugno ci sarà il primo turno La candidata sindaco Orietta Salemi con Gustavo Franchetto nella sede del Pd FOTO MARCHIORI

Orietta Salemi, candidata sindaco, e Gustavo Franchetto capolista del Partito democratico. Dopo alcuni giorni di silenzio il Pd veronese, con la «benedizione» di tutti i suoi parlamentari, cala l’asso nella partita per la conquista di Palazzo Barbieri.

Franchetto, dalle primarie del 2 aprile vinte dalla consigliera regionale, era uscito con il 32,7 per cento dei consensi. Giornalista in pensione di 64 anni, ex consigliere regionale sempre nel campo del centrosinistra (Insieme per il Veneto con Massimo Cacciari, Margherita, Ulivo e Italia dei Valori), alle consultazioni del Pd si era presentato come civico indipendente. Ora la scelta di correre nella lista del Pd. «Dimostrazione», rileva il deputato Gianni Dal Moro, «di come il partito sia inclusivo e aperto a percorsi diversi e ad esperienze civiche». Alla presentazione del «ticket» c’è anche Damiano Fermo, il consigliere comunale che alle primarie, in veste di outsider, aveva raggiunto quasi il 15 per cento.

«Dopo dieci anni di amministrazione Tosi», esordisce Orietta Salemi, «si chiude una stagione politica, e oggi, per serietà nei confronti dell’elettorato ci presentiamo insieme, uniti, per aprire una nuova pagina e guardare al futuro, con gli occhi di Verona e dei suoi cittadini, a partire dai problemi quotidiani dei veronesi che sono stati trascurati, con un’attenzione particolare per i più deboli».

La candidata parla di «proposta che si rivolge a tutta la città e agli elettori di tutti gli schieramenti. Con Gustavo Franchetto nel corso delle primarie abbiamo condiviso entrambi questa volontà e ora lavoriamo uniti per un progetto comune». All’ufficializzazione dell’intesa, nella sede del Pd in Valverde, hanno presenziato i deputati Gianni Dal Moro, Vincenzo D’Arienzo, Alessia Rotta e Diego Zardini e il capogruppo in Consiglio comunale Luigi Ugoli.

«Volevo in ogni caso dare una mano al partito in una competizione così complessa, per questo», confessa lo stesso Franchetto, «ho accolto volentieri la proposta di fare il capolista. Il primo obiettivo, grazie all’unità del centrosinistra, ora è il ballottaggio... Poi studieremo le strategie migliori per il passaggio successivo». Oltre alla lista del Pd, la coalizione ne metterà in campo almeno altre due dal profilo civico. Entra nel vivo, quindi la campagna elettorale del Pd. Il 10 maggio in Gran Guardia, ci sarà il primo evento cittadino. Insieme alla candidata, ci saranno sindaci di varie città d’Italia.

«Ho scelto di partecipare a questa sfida in prima persona», aggiunge Franchetto, «perché era giusto dare continuità al percorso delle primarie e perché ritengo di poter dare un contributo concreto alla necessità di intercettare una fascia di elettorato decisiva per vincere le elezioni, non siamo qui solo per partecipare, giochiamo per vincere». Gli avversari più temibili? «Siamo noi e non è una battuta perché siamo decisi e determinati» risponde Franchetto. «Non sottovalutiamo nessuno, ma il vero cambiamento siamo noi, altri fanno parte di una storia già vissuta».

Alle urne il Pd dovrà però fare i conti con Michele Bertucco e le sue liste civiche e di sinistra. «Un Pd forte significa un centrosinistra forte e non vedo alternative alla nostra sinistra» taglia corto D’Arienzo. E Per Zardini «al ballottaggio ci sarà solo il centrosinistra di Salemi».

Enrico Santi

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