<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Findomestic
«Rispettata
la normativa»

Dopo il rinvio a giudizio dei vertici di Findomestic Banca, accusati di usura, l’istituto di credito ha diramato una nota, in cui si dice fiducioso rispetto all’esito dell’udienza, «consapevole di aver sempre operato con il massimo rispetto della legge e delle normative di Banca d’Italia che regolamentano la sua attività».

Findomestic Banca ricorda come da tempo sia impegnata a promuovere una cultura della trasparenza a favore dei propri clienti sulle tematiche del credito responsabile.

In sede di giudizio Findomestic Banca evidenzierà «in maniera documentata l’assoluta estraneità a fronte di quanto le viene contestato», si legge nella nota. Riguardo alla specifica vicenda, l’azienda sottolinea che «il pubblico ministero e i suoi consulenti tecnici hanno utilizzato una formula di calcolo difforme da quella espressamente indicata dalla Banca d’Italia. Infatti nel tasso applicato ai fini della rilevazione del calcolo di usura, non è prevista l’inclusione di eventuali interessi di mora e penali per mancato pagamento, derivanti unicamente dall’inadempienza del cliente nei confronti della Banca. Peraltro la correttezza del calcolo della somma da dovuta dal cliente sono state accertate da un provvedimento esecutivo del giudice civile del tribunale di Verona nel 2010».

Suggerimenti