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Fimmg, piace l’accordo «Sollevato il dibattito, restano delle criticità»

«Abbiamo voluto sollevare un dibattito, porre l’attenzione sulla Sanità del territorio, coinvolgendo soggetti diversi, dagli amministratori, agli enti agli esponenti politici. Ci sono stati interi Consigli comunali che hanno sostenuto la nostra iniziativa di protesta. L’accordo concluso con i vertici regionali della Sanità ci soddisfa in parte. Ci sono problemi che restano aperti, come la cronicità e la residenzialità extraospedaliera». Così il dottor Guglielmo Frapporti, segretario provinciale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale, commenta l’intesa raggiunta l’altra sera con la Regione, che ha posto fine alla manifestazione di protesta avviata il 19 settembre scorso insieme ad altre sigle sindacali con una serie di pacchetti di astensioni dal lavoro. L’intesa è arrivata alla vigilia della nuova serie di scioperi programmata da oggi a venerdì, ora revocati. L’accordo prevede il ripristino dell’indennità informatica ai medici di medicina generale per collaborare alla definitiva realizzazione e attivazione del fascicolo sanitario elettronico, l’avvio di una commissione regionale permanente per il monitoraggio, l’indirizzo e l’interpretazione delle normative riguardanti le case di riposo, le Esa, le strutture assistenziali intermedie e gli hospice. Questo team di lavoro dovrà, entro il 31 gennaio 2018, proporre alla Giunta eventuali integrazioni alle attuali delibere. Inoltre è prevista la costituzione di una commissione mista che proponga eventuali integrazioni alla normativa regionale sulle medicine di gruppo integrate e la costituzione di una commissione mista per condividere le modifiche da apportare alla delibera della giunta regionale sulle medicine di gruppo integrate per definire sistemi di accreditamento per la fornitura di personale amministrativo e infermieristico, uno dei nodi più contestati dai medici. Infine, l’indicazione, da parte della Regione alle Ulss, per il potenziamento delle medicine di gruppo e rete e la definizione di un cronoprogramma per l’attivazione delle Medicine di gruppo. Quest’ultimo aspetto, ricorda Frapporti, «resta sotto osservazione, ma intanto, si riapre il confronto e anche il dialogo tra i medici. Noi vogliamo maggiore attenzione alle periferie e alle frazioni e favorire forme associative minori. Oggi il 60 per cento dei medici di base lavora da solo, senza segreterie e personale infermieristico. Migliorare questo sistema vuol dire alleggerire la pressione degli utenti al pronto soccorso, far funzionare la medicina del territorio, che andrà ancora meglio con il fascicolo sanitario elettronico che consentirà, ad esempio, a chi ha patologie croniche, di recarsi direttamente in farmacia a prendere i suoi farmaci prescritti tramite il suo tesserino sanitario. Un grande vantaggio per utenti e Sanità». E.CARD.

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