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Filobus, l’Amt ora accelera
Tappe forzate per i lavori

Una scossa in sei tappe per far partire il filobus tutto elettrico. In tempi stretti. Dopo quasi dieci anni dall’avvio del progetto dire «stretti» può apparire quasi beffardo. Eppure - dopo l’ultimatum del sindaco all’Amt a procedere in fretta - questo è quanto ha discusso ieri il Consiglio di amministrazione dell’Amt. Convocato dal presidente Stefano Ederle - dopo settimane di scontri di palazzo, tosiani in testa, in cui è stato a rischio il suo incarico - per illustrare le prossime mosse.

Una riunione di cda tutto sommato tranquilla, mentre sarebbe dovuto essere quello dei lunghi coltelli e che invece potrebbe aver riservato gli animi riscaldati alla riunione di oggi, alle 21. Cioè quando verrà messo ai voti l’ordine del giorno relativo a procedure nei confronti del direttore Carlo Albero Voi per aspetti aziendali passati. E oggi il cda, composto da Ederle, e dagli altri tosiani Emanuele Tosi (vicepresidente), Elena Sonego e Alfredo Frinzi, e da Giulio Saturni per il Pd, potrebbe spaccarsi. Il programma in sei punti è stato elaborato dall’Amt - dalla presidenza e in particolare dal direttore Voi, responsabile unico del procedimento (Rup), sul cui ruolo pure ci sono state durissime polemiche in questi giorni - con il direttore lavori Luciano Ortolani, indicato dal sindaco Flavio Tosi di seguire l’opera. E con l’avvocato Giovanni Maccagnani, uomo di fiducia di Tosi che lo ha pure incaricato di occuparsi di questa delicata vicenda.

Sfumata sul nascere la possibilità che l’incarico a Ederle venga revocato (il sindaco ha detto ciò non è contemplato) restano da attuare sei fasi, dopo il via libera del Cipe al mezzo interamente elettrico. Primo punto: la direzione trasporti del ministero delle infrastrutture e trasporti dovrà esprimersi sulla soluzione tecnica di Amt sulla filovia autorizzando l’aggiornamento del progetto in seguito alla scelta del nuovo veicolo tutto elettrico. Per tutto questo servono le disposizioni del Cipe che dovrà elargire il finanziamento statale a copertura del 60% del costo dell’opera che sarà di 140 milioni. I documenti andranno quindi trasmessi all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Con il via libera del Ministero il cda di Amt dovrà comunicare alla Giunta comunale, per una presa d’atto, di dare corso alla variante necessaria in seguito all’adozione del nuovo mezzo.

Amt e Comune dovranno quindi validare il progetto esecutivo prima di inviarlo al ministero, per l’approvazione finale del Cipe. Anche in questo caso invio all’Anac. Quarta fase: l’approvazione da parte del Cipe. Quindi andrà sottoscritto il contratto integrativo e infine l’accordo di programma con gli aggiornamenti progettuali. Durante la riunione, Emanuele Tosi ed Elena Sonego hanno chiesto a Ortolani e Voi che cosa avrebbe potuto deliberare il cda di Amt dal 27 luglio scorso a oggi. E Ortolani e Voi hanno detto che nulla si poteva deliberare, perché si atendeva il parere del Cipe. Ederle (incassato un sostegno trasversale dai partiti durante le polemiche fra tosiani) dopo la riunione dice «Ho finalmente ritrovato un clima costruttivo, in cda, fondamentale per procedere con l’attuazione del filobus».

Intanto sulla questione dei tempi il sindaco Flavio Tosi replica a quanto detto dal vicepresidente del Consiglio regionale Massimo Giorgetti, di Forza Italia, che ha commentato con favore l’abbandono dell’ascia di guerra, da parte dei tosiani sull’Amt, auspicando che ci si concentri sull’attuare il progetto. «Ricordo solo a Massimo Giorgetti, che peraltro non era al Governo, che il progetto filobus rimase fermo al Cipe un anno nel periodo di un Governo amico», dice Tosi, alludendo a quello di Berlusconi, «e che a sbloccarlo sono stati i Governi Monti, con il ministro Passera, e Renzi».E.G.

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