Verona città d’arte? Non è un modo di dire. Che una bella fetta dei visitatori che ieri hanno preso d’assalto il centro fosse attratta dalle proposte culturali cittadine è confermato dai numeri forniti dalla direzione dei Musei Civici.
Al top dei desiderata degli amanti dell’arte c’è sempre l’anfiteatro, che ha registrato 3.280 presenze, seguito dall’inossidabile Casa di Giulietta (1.630). Sul podio anche la centralissima Torre dei Lamberti, da cui si sono affacciati in 870. E poi, a scalare, il palazzo della Ragione (577), la Tomba di Giulietta (420), il Teatro Romano (329), Castelvecchio (327), il Maffeiano (62).
Il fascino dell’Arena, insomma, non ha età. Nonostante un ticket di ingresso - 10 euro l’intero - che non incoraggia.
«Sono di Milano, ho già visto tre volte l’anfiteatro, ma volevo portarci mia moglie», spiega un signore in fila. Una signora di Ivrea sottolinea che «gli over 65 entrano gratis, gli studenti e i bambini hanno il biglietto ridotto. Per le altre categorie è giusto sostenere la cultura». Dietro di loro, però, una coppia trevigiana fa dietrofront. «Troppi soldi per guardare quattro mura. Meglio tornarci in occasione di un concerto estivo, così almeno ci si gode un doppio spettacolo, o in concomitanza con le giornate dei Musei aperti».
E così alcuni «dirottano» sulle già gettonate mostre dei Maya in Gran Guardia e di Picasso al museo Amo, che anche ieri hanno registrato il pienone. Per le famiglie con bambini, invece, il top è una visita alla rassegna dei presepi in Arena. Ne arrivano a decine: dalla Val Camonica, da Padova, dal Mantovano ma anche dall’estero, attirate dallo spazio espositivo unico, dal numero delle Natività (400) e dal simbolo della rassegna, la stella cometa che è entrata nel Guinness dei primati. «Solo ieri abbiamo staccato oltre 4.600 biglietti», conferma il segretario generale della Fondazione Verona per L’Arena, Alfredo Troisi, «e abbiamo sfiorato le 20mila presenze a partire dall’inaugurazione, lo scorso 26 dicembre». C.BAZZ.