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Fiala sospetta sul treno
Scattano le analisi chimiche

Momenti di tensione ieri alla stazione di Porta Nuova, dove su un treno Italo proveniente da Napoli, che aveva terminato al sua corsa al binario uno dello scalo veronese, è stata segnalata la presenza di una fiala sospetta, senza etichetta, contenente una fiala più piccola e, all’interno, un liquido trasparente. Era abbandonata su un vagone. Immediatamente è intervenuta la Polizia ferroviaria, che ha fatto scattare il protocollo di sicurezza.

Prima è stato messo in sicurezza il vagone, allontanando l’inserviente che, una volta scesi i passeggeri, aveva trovato la provetta all’interno di uno stanzino di servizio. Poi sono stati chiamati i vigili del fuoco.

«Questi hanno verificato che non ci fosse alcun pericolo dovuto a radioattività o all’emissione di liquidi o gas», spiega il dirigente del settore operativo di Verona Porta Nuova. «E così il contenitore, sigillato, è stato inviato al laboratorio per le analisi».

Ci vorranno alcuni giorni perché al laboratorio Nbcr di Mestre si trovi il bandolo della matassa, grazie anche a uno strumento che arriverà appositamente da Firenze, per chiarire che cosa ci fosse in quella fialetta del diametro di un centimetro e lunga dieci, che in periodo di allerta terrorismo ha impensierito le forze dell’ordine.

«I viaggiatori, invece, non si sono accorti di nulla», assicurano alla Polfer.

L’ipotesi è che si possa trattare di un prodotto medicale che, però, nemmeno i vigili del fuoco, con la loro esperienza, sono stati in grado di individuare subito.

«Ad uno sguardo attento non sembrerebbe nulla di pericoloso», concludono alla Polfer, «ma, pur senza creare un allarme, abbiamo ritenuto che il ritrovamento meritasse di essere trattato nella massima sicurezza e, quindi, che fosse necessario un approfondimento tecnico. In questo periodo nulla viene lasciato al caso», conclude il dirigente, «e i controlli, che erano straordinari, in collaborazione con la questure, o con i cani, sono ormai diventati di routine». E.PAS.

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