Polizia in festa, oggi, nel giorno in cui si celebra il 164° anniversario della sua fondazione. La ricorrenza è stata celebrata con una cerimonia anche alla questura di Verona. Il questore Giuseppe Mangini, dopo aver salutato i presenti, dai pensionati ai familiari dei caduti, ha ricordato come da anni la manifestazione sia improntata a criteri di sobrietà, secondo le indicazioni fornite a livello centrale. "Ma il rigore della forma nulla toglie alla solennità dell’anniversario", ha detto. "La ricorrenza merita di essere celebrata con orgoglio come momento di riflessione sul ruolo della Polizia di Stato nel contesto della società civile, sul significato del nostro impegno e sul valore dei nostri sacrifici".
“Esserci sempre”: ancora una volta è questo il tema celebrativo della ricorrenza, che quest’anno si svolge a pochi giorni dall’insediamento del nuovo Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, il prefetto Franco Gabrielli.
«È stato coronato da pieno successo un eccezionale lavoro di squadra, coordinato sapientemente dalla Procura della Repubblica, che ha riscosso unanimi apprezzamenti e che ci ha riempito di orgoglio e soddisfazione. Lo dovevamo alla città che ci ospita ed al Paese intero», ha detto il questore ricordando l’operazione congiunte delle forze dell’ordine che ha portato a individuare i responsabili della rapina al museo di Castelvecchio e al successivo recupero delle 17 opere d’arte trafugate. «Una brillantissima operazione - ha spiegato Mangini - condotta dalla Squadra Mobile, in perfetta collaborazione con il Servizio Centrale Operativo ed i Carabinieri del Comando Provinciale e del Comando Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale, in sinergia con gli organi di polizia moldavi». «Grazie all’intervento diretto delle Autorità ucraine - ha aggiunto - favorito dalle informazioni fornite dagli investigatori italiani, sono state recuperate tutte le opere trafugate». Nel suo intervento il Questore di
Verona ha poi sottolineato «l’incisiva azione della Questura sul piano della tutela dell’ordine pubblico, ambito nel quale lo sviluppo di adeguata attività informativa, la puntuale predisposizione dei vari servizi e l’accorta opera di mediazione sviluppata sul campo, sono valsi a contenere le iniziative di protesta e dissenso nei limiti della tollerabilità democratica».