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Fattore Famiglia, aiuti a chi ne ha più bisogno

Da destra Sironi, Sboarina, Russo e Pecci in municipio   FOTO MARCHIORI
Da destra Sironi, Sboarina, Russo e Pecci in municipio FOTO MARCHIORI
Da destra Sironi, Sboarina, Russo e Pecci in municipio   FOTO MARCHIORI
Da destra Sironi, Sboarina, Russo e Pecci in municipio FOTO MARCHIORI

Precisare e definire nel dettaglio il profilo dei nuclei familiari rispetto all’attuale Isee (Indicatore della situazione economica equivalente). Ciò per determinare in maniera più equa le agevolazioni nelle rette di servizi pubblici come asili nido o scuole dell’infanzia, mense e trasporti scolastici, ma anche per tasse universitarie, diritto allo studio, accesso ai prestiti d’onore, servizi socio-sanitari domiciliari e contributi per gli affitti. Un modo per aiutare la famiglie realmente più bisognose. È quanto si prefigge lo studio di fattibilità per far adottare al Comune di Verona - sarebbe il primo capoluogo d’Italia - il Fattore Famiglia. Cioè un sistema elaborato all’Università di Verona dal professor Federico Perali, applicato nel Veronese a Castelnuovo del Garda, da quando fu sindaco Maurizio Bernardi. A firmare, in municipio, la convenzione per lo studio sono stati il sindaco Federico Sboarina e la presidente di Economics Living Lab Spin Off dell’Università di Verona Michela Sironi, docente universitaria e, tra l’altro, sindaco di Verona per due mandati quadriennali, dal 1994 al 2002. Presenti il consigliere comunale delegato alla Famiglia Rosario Russo, l’amministratore delegato di Economics Living Lab Francesco Pecci e il direttore generale del Comune Fabio Gamba. «Il progetto, fra i principali punti del programma di mandato di questa Amministrazione», spiega il sindaco, «pone la famiglia al centro delle politiche di aiuto sociale che intendiamo portare avanti». Attraverso lo studio di fattibilità - come illustrato - che sarà redatto da Ell sulla base dei dati forniti dal Comune, sarà valutato per ogni singolo servizio comunale l’impatto derivante dall’applicazione del Fattore Famiglia al calcolo dei contributi erogati. A ogni nucleo familiare, in estrema sintesi, verrà assegnato un coefficiente a seconda dei componenti. I genitori, i figli, eventuali gemelli, persone con disabilità o anziani a carico. Così, da un sistema a scaglioni, infatti, impostato sui soli parametri Isee, si passerà a un calcolo più equo a tariffazione lineare, con una soglia minima, al di sotto della quale la famiglia paga la tariffa più bassa, ed una soglia d’accesso sopra la quale la tariffa applicata è la massima. «Sarebbe un orgoglio per Verona essere il primo Comune capoluogo italiano ad applicare il Fattore Famiglia», dice la Sironi. «Per questo puntiamo a completare quanto prima lo studio». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Giardini

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