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Fare squadra per rilanciare la lirica

Opera lirica in Arena: l’anfiteatro sarà disponibile, anche per altri spettacoli, dal 22 aprile al 25 ottobre
Opera lirica in Arena: l’anfiteatro sarà disponibile, anche per altri spettacoli, dal 22 aprile al 25 ottobre
Opera lirica in Arena: l’anfiteatro sarà disponibile, anche per altri spettacoli, dal 22 aprile al 25 ottobre
Opera lirica in Arena: l’anfiteatro sarà disponibile, anche per altri spettacoli, dal 22 aprile al 25 ottobre

Enrico Giardini Lirica, anzitutto. In Arena e al Teatro Filarmonico. Ma anche extralirica. La missione? Maggiore qualità. Come? Con managerialità e valorizzando sempre di più a livello internazionale il festival areniano e l’anfiteatro romano come luogo ideale per concerti e spettacoli. Per aumentare spettatori e incassi - 48 recite di opere, nel 2017; incasso di 22,6 milioni - anche per l’indotto, già sui 400 milioni. Perciò in pista Amministrazione, esponenti dell’economia - e appello a un coinvolgimento più ampio di soggetti - e quanti da sempre sono nella lirica. È IL PIANO D’AZIONE del sindaco Federico Sboarina per la Fondazione lirica Arena. Così il primo cittadino annuncia di aver nominato il presidente di Confindustria Michele Bauli, imprenditore nel settore dolciario, come rappresentante del Comune nel Consiglio di indirizzo della Fondazione. E di aver indicato al ministero dei Beni culturali Renzo Giacchieri, già sovrintendente, per il Cdi, per una nomina però dovrà operare il ministero. Nel Cdi - nell’ultimo anno inesistente in seguito al commissariamento della Fondazione - siederanno dunque Sboarina stesso, che ne diventerà presidente, quindi Bauli come altro rappresentante del Comune, uno dei soci; poi Gabriele Maestrelli, analista finanziario, già sindaco di San Pietro in Cariano, nominato dal socio Regione, e - se confermato, come sembra - Giacchieri. Il ministero dovrà poi nominare il proprio rappresentante. Va ricordato che i consiglieri possono essere al massimo sette. Il quinto, sesto e settimo spetterebbero a privati. Non essendoci più la Camera di Commercio come socio, il quinto rappresentante per ora sarà appunto Giacchieri. «HO NOMINATO Michele Bauli nel Consiglio di indirizzo dopo aver accolto molto volentieri la sua disponibilità a farne parte», commenta Sboarina, «perché ciò va esattamente nella direzione a cui sto lavorando sin dal primo giorno del mio insediamento. Quando parlavo di squadra non mi riferivo soltanto a quella di Giunta o di Consiglio comunale», aggiunge, «ma all’intera città, di cui la Fondazione Arena è un gioiello. Quindi è fondamentale che la città collabori. Bauli è imprenditore conosciuto a livello internazionale, è il presidente di Confindustria Verona ed è presenza di valore nell’ottica di un Consiglio di indirizzo che lavorerà insieme per ricostruire un’istituzione importante per Verona, per la cultura e lo spettacolo, per l’Arena, per i lavoratori. Giacchieri? È una persona che conosce a fondo il mondo della lirica». La nomina del sovrintendente - oggi è Giuliano Polo - «sarà poi il Cdi a deciderla», precisa Sboarina, che sottolinea come la nomina di Bauli - il primo presidente di Confindustria Verona a entrare nella Fondazione Arena - va letta anche come invito a «coinvolgere categorie e imprenditori, il che è fondamentale per il rilancio della Fondazione». Sboarina su un altro punto è già chiarissimo, non essendoci più Arena Extra. «Prima viene la lirica, in Arena e al Teatro Filarmonico, d’inverno, poi l’extralirica, che sarà la benzina per la lirica. Saranno due dipartimenti, ma la gestione sarà in mano alla Fondazione, che avrà l’Arena dal 25 aprile al 25 ottobre, a parte la deroga del 2018 perché si esibirà in Arena il 22 aprile la Banda dei Carabinieri». GIACCHIERI - romano, sovrintendente a Verona dal 1982 al 1986 e dal 1998 al 2002 - dice: «Vedremo se sarò nominato, ma posso dire che l’intendimento è portare il mio contributo di conoscenza per il rilancio della Fondazione Arena. Nel 2001 eravamo a 562mila spettatori paganti, al festival estivo, ora molti di meno. Come crescere? Con la qualità del prodotto, adeguando la comunicazione ai tempi cambiati, con una lunga programmazione. E l’ipotesi del soprano Cecilia Gasdia come direttore artistico mi sembra vada nella giusta direzione». •

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