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Famiglia, Tosi cerca la «mediazione»

Il manifesto del Congresso delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzoMATTEO SALVINI. «Difendo la figura della mamma e del papà - ha detto -. Per il resto ognuno fa l’amore con chi vuole»SILVANA DE MARI. «Sono quarant’anni che curo le persone omosessuali», ha detto la psicoterapeuta torineseALESSANDRO MELUZZI. «I figli si fanno meglio a 20 anni che a 40, ma con le tecnologie si possono fare anche a 54»
Il manifesto del Congresso delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzoMATTEO SALVINI. «Difendo la figura della mamma e del papà - ha detto -. Per il resto ognuno fa l’amore con chi vuole»SILVANA DE MARI. «Sono quarant’anni che curo le persone omosessuali», ha detto la psicoterapeuta torineseALESSANDRO MELUZZI. «I figli si fanno meglio a 20 anni che a 40, ma con le tecnologie si possono fare anche a 54»
Il manifesto del Congresso delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzoMATTEO SALVINI. «Difendo la figura della mamma e del papà - ha detto -. Per il resto ognuno fa l’amore con chi vuole»SILVANA DE MARI. «Sono quarant’anni che curo le persone omosessuali», ha detto la psicoterapeuta torineseALESSANDRO MELUZZI. «I figli si fanno meglio a 20 anni che a 40, ma con le tecnologie si possono fare anche a 54»
Il manifesto del Congresso delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzoMATTEO SALVINI. «Difendo la figura della mamma e del papà - ha detto -. Per il resto ognuno fa l’amore con chi vuole»SILVANA DE MARI. «Sono quarant’anni che curo le persone omosessuali», ha detto la psicoterapeuta torineseALESSANDRO MELUZZI. «I figli si fanno meglio a 20 anni che a 40, ma con le tecnologie si possono fare anche a 54»

Congresso mondiale delle famiglie, inizia il conto alla rovescia. E sul discusso evento in programma in Gran Guardia da venerdì 29 a domenica 31 marzo non si placano le polemiche. E mentre, da sinistra, il leader di possibile, Pippo Civati, confessa di «sentire aria di Repubblica di Salò» chiamando alla mobilitazione «contro il progetto devastante di un laboratorio Verona che intende consolidare i rapporti che tengono insieme fascisti dichiarati, razzisti e nazionalisti», da destra la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni conferma che sarà presente. E aggiunge: «Dicono che è roba da Medioevo, ma in quell’epoca sono nate le cattedrali, le università. Poi», aggiunge, «che si dica che sia il congresso di chi vuole tenere le donne a casa, a me non lo possono dire che sono l’unica donna segretario...». Si pone in una posizione intermedia, intanto, l’ex sindaco Flavio Tosi che dice no ai «processi alle intenzioni» e invita ad aspettare che il Congresso si svolga «per valutare quali contenuti emergeranno». Tosi mette subito in chiaro di non credere «negli opposti estremismi, da un parte i tradizionalisti che vorrebbero negare i diritti civili acquisiti e dall’altra i laicisti, concetto ben diverso dalla sacrosanta laicità dello Stato, che vorrebbero negare la libertà di espressione di chi in tema di famiglia e valori etici la pensa diversamente». Tuttavia, continua l’ex sindaco e attuale consigliere comunale di opposizione, «un principio deve essere chiaro: indietro non si torna, la famiglia è chiaramente il fondamento della società, su questo non di discute, e bene se il Congresso di Verona vorrà evidenziare costruttivamente la necessità di politiche per la famiglia, la natalità e le coppie. Ma», aggiunge subito dopo, «mi oppongo a qualsiasi discriminazione di genere e all’omofobia, mi oppongo a qualsiasi teoria che voglia sminuire socialmente il ruolo della donna». E auspica che «non si torni all’oscurantismo e al Medioevo perché mettere al centro la famiglia come nucleo sociale non esclude il rispetto e il riconoscimento sociale dell’individuo, indipendentemente dall’orientamento sessuale e mettere al centro la donna non significa riportarla o ridimensionarla nel tinello di casa». Infine, Tosi fa sapere che presterà attenzione «a quello che succederà nella città che ho amministrato per dieci anni e in cui da sindaco ho aperto alle unioni civili e che è diventata una città aperta, inclusiva e liberale. Mi auguro», avverte, «che tra i relatori qualcuno non pensi di approfittare dell’ospitalità della città per propagandare idee discriminatorie». Lo scenario che Civati dice di intravvedere dietro le quinte del Congresso di Verona, è però fosco. «La Lega, i movimenti estremisti di destra, quelli che si rifanno dichiaratamente al fascismo e si nutrono di razzismo», afferma, «sono uniti da un patto e il lavoro è stato portato avanti, in particolare nei mesi scorsi, con il ministro Fontana molto attivo, attraverso la sponda del sindaco di Verona, Federico Sboarina». E gli obiettivi dell’«internazionale conservatrice che si dà appuntamento a Verona, con la Lega a fare gli onori di casa», conclude Civati, «sono il ritorno al nazionalismo, la cancellazione dei diritti costituzionali e la distruzione dell’Unione europea». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Santi

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