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Famiglia, Amato del Pdf
e Povia...le cantano a tutti
E Grigolini lancia l’acuto

Da sinistra Corradi, Amato, Zerman, Povia   e Grigolini in piazza Bra
Da sinistra Corradi, Amato, Zerman, Povia e Grigolini in piazza Bra
Da sinistra Corradi, Amato, Zerman, Povia   e Grigolini in piazza Bra
Da sinistra Corradi, Amato, Zerman, Povia e Grigolini in piazza Bra

Il titolo è «Invertiamo la rotta. Contro la dittatura del pensiero unico». Il tema dominante, però, è «La famiglia al centro». «Quella naturale, fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna. Per questa noi ci battiamo nella corsa a Palazzo Barbieri». Lo dice Filippo Grigolini, presidente e candidato sindaco del Popolo della Famiglia. Ma a «cantare» valori e proposte, tra l’artistico e il politico-culturale, ci sono il cantante Giuseppe Povia, vincitore fra l’altro del Festival di Sanremo del 2006 con il brano «Vorrei avere il becco», e l’avvocato Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita e segretario nazionale del Pdf. Sono stati loro, Povia e Amato, i protagonisti dello spettacolo di ieri, al Teatro Stimate, per lanciare proposte del movimento. Che dopo una passaggio nel centrodestra per il referendum e per le elezioni (indirette) provinciali di Verona, ha compiuto una scelta autonoma, in vista delle prossime elezioni, amministrative e anche politiche. Contro le teoria gender, contro le unioni civili, per la libertà educativa, per la sussidiarietà e il sostegno ai deboli. «Su questi valori», dice Grigolini, al Liston 12, con Amato, Povia e Antonio Zerman, del movimento, «cerchiamo consensi ma non siamo disposti a fare passi indietro. Vedremo chi condividerà il nostro progetto», dice Grigolini, in un’ipotesi di accordo per il secondo turno. Amato, tra gli organizzatori dei Family Day e fondatore del Pdf, da diversi anni quasi tutte le sere la sale «contro la dittatura del pensiero unico e denunciando la rivoluzione antropologica dell’attuale sistema culturale e politico, che mina alla radice la civiltà occidentale, attraverso l’attacco alla persona, alla famiglia e alla vita». E Povia, già sul palco del primo Family Day del 2007, denuncia, «soprattutto il sistema politico e i grandi poteri internazionali. Bisogna opporsi al tentativo di indottrinamento della teoria gender e alla barbara pratica dell’utero in affitto, nuova schiavitù del XXI secolo».E.G.

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